Aperto il 31esimo Salone franchising Milano

È stata inaugurata oggi in FieraMilanoCity la 31° edizione del Salone Franchising Milano, la fiera B2B dove 200 catene del franchising incontrano i potenziali affiliati. La fiera, che proseguirà fino al 5 novembre, è organizzata da RDS e Fiera Milano.


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Presenti tutti i grandi marchi del franchising da Yamamay a Mondadori, da Coin a Kasanova, da Piazza Italia a Uniposte. Food e abbigliamento sono i settori più rappresentati, ma non mancano palestre per sole donne, energia rinnovabile, bar vegani, pub tedeschi, ristoranti etnici, street food.

Tra le curiosità L’Isola Celiaca che propone prodotti senza glutine, i centri massaggi TAO, i sistemi edili di Massii che rendono impossibili le scritte sui muri, lo street food bavarese Lowen Wagen, la sartoria on line e a domicilio di Sarti Per Passione, i food truck personalizzabili in affitto per eventi di Ape 20, le gallerie d’arte in affiliazione di Milano Art Gallery.

Nel convegno di apertura del Salone, Franco Borgio di Fiera Milano ha riferito che “Fiera Milano ha scommesso tanti anni fa sul franchising ed i cambiamenti nel mondo del commercio, dove il franchising si è ritagliato un ruolo importante, ci hanno dato ragione”. Antonio Fossati, Presidente del Salone Franchising Milano, ha spiegato che “la crescita del settore si misura anche con l’aumento dei negozi di fascia alta che richiedono un investimento iniziale da 50 a 100 mila euro e con un numero sempre maggiore di giovani sotto i 35 anni, di donne e di manager fuoriusciti da aziende”.

Il franchising in Italia può solo crescere, ha dichiarato Mario Rignano, vice Presidente di Assofranchising “dato che da noi rappresenta solo il 6% del totale del commercio (con più di 23 miliardi di fatturato), mentre in Francia la percentuale è del 15%, in Germania del 22% e negli Usa addirittura del 40%”.

In effetti negli ultimi 7 anni il franchising ha avuto un incremento del 4%, nonostante l’economia in recessione e “si prevede una crescita del 2-3% da oggi al 2020”, ha sostenuto Francesco Montuolo, vice Presidente di Confimprese. Una delle frontiere del franchising sarà la necessaria integrazione tra la vendita in negozio e l’e-commerce, ha aggiunto Montuolo, che ha anche chiesto di finalmente destinare un Codice Franchising nelle Camere di Commercio per facilitare riconoscimento, credito e sostegno a questo comparto.

Altro fronte importante è quello della formazione, come ha spiegato Patrizia De Luise, Presidente di FederFranchising/Confesercenti, che va assicurata agli affiliati sia prima sia dopo l’apertura del punto vendita. “Poi c’è il discorso dell’estero – ha detto De Luise – già molte catene italiane lavorano all’estero, ma dobbiamo essere in grado di vendere il brand Italia”.

I negozi in franchising sono presenti anche nei centri commerciali, come ha ricordato Renato Cavalli, Vice Presidente del Consiglio Nazionale Centri Commerciali: “Aprire un negozio in affiliazione dentro un centro commerciale è più semplice che farlo altrove, e in queste location il passaggio di persone è molto alto. Dunque si tratta di un’ottima opportunità, tanto più che i centri commerciali si stanno riavvicinando alle città”.

La Regione Lombardia sta portando avanti il bando per favorire l’apertura di punti vendita in franchising, ha riferito Mauro Parolini, Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, che ha anche proposto di cambiare la legge per dare nuovi strumenti ai Comuni per intervenire a sostegno del commercio.

Nel pomeriggio è stato presentato il progetto pilota “Tuscany – Italian Feeling”, voluto e pensato da Bamboo Capital Ltd, fondo di investimento di Hong Kong e da Sunshine100 società di Real Estate tra le più importanti della Cina. Si tratta di un’operazione dalla Cina verso l’Italia con l’obiettivo di selezionare i migliori modelli di business italiani e inserirli all’interno dei complessi commerciali sviluppati in Cina da Sunshine100.