Governo impugna legge sui rifiuti: Pd e M5S saettano la giunta Toti

Il Governo ha nuovamente impugnato una legge della maggioranza di destra in Consiglio regionale. Questa volta si tratta della disciplina del tributo speciale in discarica per i rifiuti, su cui la Giunta Toti è intervenuta per ben due volte, a distanza di pochi mesi. La prima volta per adeguare la normativa regionale a disposizioni nazionali in materia di esenzione dal pagamento del tributo in caso di calamità. La seconda per recepire numerose norme nazionali, come quella sulla destinazione del tributo speciale in discarica.

«Su questo punto il Pd era intervenuto fin dall’inizio e successivamente con alcuni emendamenti che tentavano di correggere il testo proposto dalla Giunta, ma il centrodestra li aveva respinti senza alcuna valutazione di merito» commenta Raffaella Paita, capogruppo Pd in Regione Liguria: «Ora il Governo ha deciso di sottoporre la legge al vaglio della Corte Costituzionale così com’è avvenuto per il Piano casa e la legittima difesa e così come presumibilmente avverrà per l’agghiacciante norma sui servizi religiosi. Al di là del contenuto tecnico delle osservazioni del Governo questa ennesima bocciatura dimostra che la destra preferisce fare brutte figura piuttosto che accettare il dialogo con l’opposizione. Ma se questa maggioranza non è in grado di proporre delle leggi corrette almeno si faccia aiutare. Anche perché le sedute del Consiglio costano e non vanno sprecate per leggi che poi vengono impugnate e che bisogna poi modificare».

«In 12 mesi di attività effettiva questa maggioranza si è già fatta bocciare 5 provvedimenti e altri rischiano di fare la stessa fine: tra costi dei lavori in Commissione, costi dei lavori in Consiglio e costi oggettivi per il personale stiamo parlando di circa 100 mila euro sprecati. Soldi che si potevano impiegare per ben altri scopi. Con il confronto e con l’ascolto di tutti si può spendere meno e meglio», conclude Raffaella Paita.

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Critiche arrivano anche dal M5S: «Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere. L’ennesima brutta figura da parte del centrodestra, che ormai colleziona impugnazioni con la stessa tenacia con cui calpesta i cittadini e l’ambiente. Dopo la legge sulla caccia, il Piano Casa e la Legittima difesa, quella di oggi è la quarta volta che Toti riceve lo stop da Roma, sordo di fronte a chi, come noi, aveva provato in tutti i modi ad avvisarlo del pericolo in Aula. Ma anche questa volta non c’è stato nulla da fare – ricordano i portavoce M5S – L’ennesima occasione sprecata e l’ennesimo spreco di tempo e soldi pubblici di cui la Liguria francamente non aveva bisogno».