Paita e Lunardon: “l’Italia cresce, ma la Liguria grazie a Toti resta al palo”

«Mentre l’economia del Paese cresce, quella ligure vacilla. E dopo poco più di un anno di “cura Toti” – 15 mesi in cui non è stato fatto nulla – la nostra regione rischia di diventare il fanalino di coda d’Italia».

È quanto sostengono i consiglieri liguri del Pd Raffaella Paita e Giovanni Lunardon, secondo i quali “I dati, d’altra parte, sono sotto gli occhi di tutti”: “Secondo l’Istat infatti, nel periodo tra aprile e giugno di quest’anno gli occupati, a livello nazionale, sono cresciuti di 189 mila unità (pari allo 0,8%) rispetto al trimestre precedente, mentre su base annua le persone che hanno un lavoro sono 439 mila in più, soprattutto nella fascia 15-34 anni. In Liguria, invece, avviene il contrario: i posti di lavoro diminuiscono (dai 611 mila occupati dal secondo trimestre 2015 ai 607 mila dello stesso periodo di quest’anno) e assistiamo a un crollo pesantissimo dell’occupazione femminile, che perde ben 12 mila posti di lavoro”.

Il nostro è un territorio che si è fermato ma, affermano i due consiglieri del Pd, “Toti si occupa solo di disegnare nuove strategie per la sua sopravvivenza politica. Non possiamo più permetterci assenza di visione e strategia”.

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“Come abbiamo ribadito nel nostro ordine del giorno, firmato ieri da tutti i gruppi consiliari, è arrivato il momento di affrontare queste crisi come un’unica grande vertenza ligure che metta insieme i casi di Ericsson, Piaggio, Tirreno Power e Bombardier. In tutte queste vicende, a partire da Piaggio dove ha responsabilità dirette, il Governo sta facendo e farà certamente la sua parte così come tutte le istituzioni devono difendere i posti di lavoro a rischio. Il Gruppo Pd è in contatto con Palazzo Chigi e non si tirerà indietro. Mentre appare evidente che la strategia di Toti, volta a far finta che la nostra regione non abbia alcun problema né ruolo, si stia rivelando perdente”, concludono Paita e Lunardon.