La ricetta del M5S per la grande distribuzione: “nuovi criteri ambientali e urbanistici e tutela del piccolo commercio”

Francesco Battistini

Regione Liguria. «La nuova legge sulla grande distribuzione? Nient’altro che una lista di aree in cui sarà possibile costruire un centro commerciale. Un po’ come il menù di un ristorante in cui si invita a scegliere cosa e dove mangiare, a patto che si mangi». È quanto sostengono Andrea Melis e Francesco Battistini, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria.

«Bisogna subito dire, per chiarezza, che le normative europee e italiane non permettono di bloccare, in termini assoluti, i grandi centri commerciali. Se la Regione, dunque, intende veramente tutelare il cuore pulsante delle nostre città, il piccolo commercio, come vogliamo fare noi, deve assolutamente porre dei criteri oggettivi, molto rigidi e basati su due grandi nodi: urbanistico e ambientale. Noi come MoVimento 5 Stelle chiediamo, dunque, di abbandonare la strada delle aree fin qui intrapresa e introdurre un sistema a parametri di valutazione rigidi, oggettivi e soprattutto bloccanti, qualora vi fossero richieste “irricevibili”, all’interno di un procedimento simile alle valutazioni di impatto ambientale».

«Il primo vero baluardo di difesa, a nostro avviso, restano, però, i comuni, cui spetta l’onere di pianificare le destinazioni d’uso del suo territorio: se ne assumano la responsabilità di fronte ai propri cittadini e commercianti. A quel punto toccherà alla Regione valutare l’area segnalata dal Comune, in un processo interamente demandato ai tecnici e del tutto svincolato da logiche e interessi politici. Tutela da rischio idrogeologico, inquinamento del terreno ma anche della qualità dell’aria, viabilità e condizioni di traffico: saranno questi alcuni dei criteri da valutare, secondo un grado di priorità che vogliamo già definire nel nuovo testo di legge e che concorreranno all’assenso o meno alla costruzione del nuovo insediamento commerciale sull’area proposta dal Comune».

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«Rixi e Toti devono assumersi la responsabilità di migliorare una legge sulla grande distribuzione che rischia di dare il colpo di grazia al piccolo commercio, con conseguenze pesanti in termini ambientali, di vivibilità, qualità dei prodotti e diritti dei lavoratori. Altrimenti ne pagheremo tutti le conseguenze, in primis i commercianti», concludono i consiglieri del M5S.