Liguria, nuove misure sulle Marina Resort: iva ridotta dal 22 al 10%

Regione Liguria. Il Consiglio regionale ha approvato oggi con 16 voti Angelo Vaccarezza - Reg 3a favore (maggioranza di centro destra), 1 contrario (Rete a Sinistra) e 13 astenuti (Pd e Mov5Stelle) la Proposta di legge 67 , presentata da Angelo Vaccarezza e Claudio Muzio di Forza Italia, che toglie alcuni limiti previsti dalla vigente normativa regionale per le Marina Resort in Liguria: in particolare i servizi ricettivi potranno essere esercitati anche per le unità che sostano per un periodo superiore ai 45 giorni consecutivi, consentendo l’applicazione dell’aliquota Iva del 10% in luogo di quella del 22% con un risparmio complessivo annuo, per chi sceglierà i porti liguri, di circa 17 milioni di euro visto il giro di affari di 125 milioni. I marina resort sono strutture ricettive destinate ai turisti a bordo di imbarcazione ai quali, oltre all’offerta di ormeggio per il pernottamento, viene fornita una serie di servizi (bagni, docce, sale comuni, aree verdi, impianti ed attrezzature sportive, piscine, ristoranti) che completano il soggiorno.


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La legge intende eliminare una disparità di trattamento che penalizza le strutture della Liguria rispetto a quelli di altre Regioni italiane e che contrasta anche con la normativa nazionale e consente ai marina resort liguri la possibilità di svolgere la propria attività turistico-ricettiva al massimo delle potenzialità, anche alla luce dell’attuale momento di grave difficoltà economica.

Il provvedimento, inoltre, elimina la scadenza quinquennale per il tesserino rilasciato alle guide turistiche, ambientali ed escursionistiche e agli accompagnatori turistici.

Respinti alcuni emendamenti presentati dalla minoranza fra i quali uno illustrato da Marco De Ferrari (Mov5Stelle) con il quale si chiedeva, tra l’altro,   che la  giunta individuasse i requisiti – a basso impatto ambientale ed ecosostenibile – delle imbarcazioni approdanti.

Bocciato anche un emendamento presentato da Giovanni Lunardon (Pd) che prevedeva un nuovo limite temporale di 90 giorni per l’ormeggio in transito.

Claudio Muzio (Fi) relatore di maggioranza ha sottolineato che  la proposta di legge «intende eliminare una grave ed iniqua  disparità  di trattamento nei confronti  dei marina resort  della Liguria  rispetto a quelli di altre regioni italiane».  Il consigliere ha ricordato che  oggi  in Liguria, prima  regione italiana per posti barca, la legge promulgata dalla precedente giunta Burlando, di fatto non consente  ai marina resort di accogliere  imbarcazioni per un periodo  continuativo superiore  ai quarantacinque giorni  e inferiori all’anno come  è, invece, previsto dalla normativa statale. Togliere  il limite temporale  dei quarantacinque  giorni e l’obbligo  del solito transito  – ha sottolineato –  significa «eliminare  una differenza  pregiudizievole  e priva  di senso  tra strutture ubicate  in regioni diverse, ma soprattutto  significa consentire anche ai marina resort  liguri la possibilità  di svolgere  la propria  attività turistico-ricettiva al massimo  delle loro  potenzialità», soprattutto in considerazione dell’attuale momento di grave  difficoltà economica  in cui versa l’Italia. Muzio ha sottolineato che il testo è stato oggetto di dibattito in III Commissione  e di un fruttuoso approfondimento  ed ha auspicato l’approvazione  ad ampia maggioranza di voti.  

 Marco De Ferrari (Movimento 5 Stelle) nella relazione di minoranza, dopo aver sottolineato che le coste liguri da molti anni subiscono un pesante processo di cementificazione,  anche in seguito della realizzazione di porti turistici, ha preannunciato che il gruppo chiederà  «che le tariffe siano tarate proporzionalmente in funzione della sostenibilità ambientale delle imbarcazioni approdanti: tassazioni al minimo sindacale per piccole imbarcazioni a emissioni zero o eco-compatibili a nullo o ridotto impatto ambientale; tariffe più alte e maggiorate per grandi yacht e grandi imbarcazioni non sostenibili e a impatto ambientale elevato». Il consigliere ha aggiunto: «Chiediamo altresì che i marina resort posseggano i requisiti, individuati dalla Giunta regionale con apposita deliberazione che ne definisca le modalità di apertura e di esercizio, la classificazione, basata anche sulla classificazione dei motori e la presenza di autopompe per acque nere». De Ferrari ha concluso: «Non vorremmo che questo provvedimento continui a incentivare nella nostra regione il processo devastante di cementificazione e privatizzazione del mare».

Giovanni Lunardon (Pd) nella relazione di minoranza ha rilevato che l’applicazione del ribasso dell’Iva determinerebbe un calo di gettito fiscale pari a 8 milioni di euro. Lunardon ha sottolineato che la disciplina dei marina resort «si riferisce agli ormeggi in transito cioè per l’affitto giornaliero e stagionale». Secondo il consigliere, dunque «l’agevolazione tariffaria vale per l’ormeggio in transito giornalieri e stagionale e non per periodi più lunghi, legando la ricettività alla temporaneità dell’ormeggio». Lunardon ha ricordato che la Liguria, nella precedente amministrazione, era stata la prima Regione a inserire una normativa specifica sui marina resort. Secondo il consigliere la «proposta di legge tende a snaturare il senso di queste strutture, così come è concepito dalla legge nazionale» perché viene a mancare ogni riferimento temporale e rischia di eludere la norma tributaria. Secondo il consigliere, inoltre, «potrebbe avere conseguenze negative per il comparto alberghiero, che vive in Liguria una situazione di particolare difficoltà».

Gianni Pastorino (Rete a Sinistra) ha annunciato voto favorevole solo nel caso fossero accolti gli emendamenti presentati da Lunardon. Secondo il consigliere, infatti, « la norma nella forma attuale produce come conseguenza un possibile intervento degli organismi deputati a combattere l’evasione fiscale. Inoltre – ha aggiunto- gli interessi delle marina resort rischiano di andare in conflitto con gli interessi del comparto alberghiero» .

Angelo Vaccarezza (FI) ha difeso la proposta di legge, che elimina una disparità fra le condizioni delle marina resort in Liguria rispetto alle altre regioni. Vaccarezza ha rilevato che la Liguria ha un elevatissimo numero di posti barca e questa legge rappresenta un’opportunità per il comparto nautico e ha replicato che le misure previste non sono tali da determinare un danno per il comparto alberghiero.