In una città divisa in due tra voto e non-voto, sarà Ilaria Caprioglio il primo sindaco donna di Savona

Ilaria Caprioglio bdi Fabrizio Pinna – Savona. A settant’anni dalla conquista dei diritti politici sanciti dalla Costituzione del 1946, sarà Ilaria Caprioglio il primo sindaco donna di Savona: con 12.482 preferenze (il 52,85 %; al primo turno, lo scorso 5 giugno i voti in suo favore erano stati 8.038, il 26,61 %) la candidata del centro destra Ilaria Caprioglio – sostenuta da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega Nord e NCD – ha prevalso sulla candidata del centrosinistra Cristina Battaglia (Pd, Unione di Centro, Anima Savona), alla quale sono invece andati 11.138 voti, il 47,15 % (al primo turno: 9.601, il 31,78 %).

Nel complesso molto bassa, persino sotto la soglia media nazionale (50,52 %), l’affluenza alle urne per il ballottaggio che si è fermata a Savona al 49,38 % rispetto al già esiguo 61,90 % del primo turno: dei 50.789 elettori savonesi, solo 25.084 hanno deciso di votare al 2º turno di ieri, mentre il 5 giugno erano stati 31.441; una perdita dunque di ulteriori 6357 preferenze finite nel non voto.

Questo vistoso scollamento che si accentua di anno in anno tra la società tutta e il suo livello amministrativo, problema sul quale evidentemente continua a mancare anche a Savona una adeguata e approfondita riflessione politica, sociale e culturale, è certamente uno dei dati più significativi di queste ultime elezioni, insieme, naturalmente, allo storico cambiamento di “genere” e di “colore” partitico di quella che sarà la nuova giunta savonese – la quale segna la fine del lungo ciclo continuo guidato dal centrosinistra – e alla conferma di un tripolarismo accentuato (il tentativo di costruire in città una quarta opzione da parte di una sinistra alternativa ha infatti dato oggettivamente modesti risultati alle urne) che ha visto il candidato sindaco del M5S Salvatore Diaspro sfiorare il ballottaggio, mancato il 5 giugno per meno di 500 voti.

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