On. Giacobbe: “centrale di Vado e Quiliano è una questione che deve avere risposte di carattere nazionale”

Anna Giacobbe 01


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Vado Ligure / Roma. Con la lettera dei Sindaci di Vado e Quiliano, l’ordine del giorno del Consiglio Regionale di ieri, le iniziative dei lavoratori e dei loro sindacati, continua il pressing sul Governo perché intervenga sollecitamente sulla vicenda Tirreno Power.

«È necessario che la Regione Liguria realizzi, con i Comuni e le forze sociali, un tavolo permanente di confronto a livello locale», dichiara l’on Anna Giacobbe: «Ma quella della centrale di Vado e Quiliano è una questione che deve avere risposte di carattere nazionale. La riconversione di un’area e di una attività come quella reclama l’assunzione diretta di responsabilità da parte del Governo. Le scelte per uscire dalla produzione di energia con il carbone, e le loro conseguenze; le prospettive industriali di una intera area, in grave difficoltà sul piano del lavoro, e con un futuro del tutto incerto, da rilanciare riuscendo davvero a “guardare avanti”: dobbiamo tutti riuscire a fare il salto di qualità che quelle sfide ci impongono».

«Nell’interrogazione che, come annunciato nei giorni scorsi, abbiamo depositato come parlamentari liguri del Pd, oltre a ricapitolare tutti i passaggi della vicenda e i rischi pesantissimi presenti, abbiamo messo in rilievo il fatto che gli impianti della centrale occupano una vasta area, dotata di importanti infrastrutture, che attività molto significative di ricerca sulla produzione di energia e sull’efficienza energetica sono presenti nel Polo Universitario savonese, che il territorio di Vado e Quiliano è ricompreso nell’area interessata dalla revisione dell’Accordo di Programma Savona/Valle Bormida».

«Abbiamo chiesto anche noi al Governo di rispondere con sollecitudine alla richiesta di incontro di enti locali e forze sociali: è importante che Presidenza del Consiglio e Mise indichino quali iniziative assumeranno affinché proprietà e azienda facciano quello che a loro compete, senza sfuggire alle proprie responsabilità, e come il Governo stesso intenda affrontare i problemi di ordine industriale, occupazionale e ambientale presenti nel sito di Vado Ligure-Quiliano», conclude Anna Giacobbe.