#StopTrivelle, Enzo Di Salvatore: “proroga, maldestro tentativo di sanatoria da parte del Governo”

17AprileStopTrivelle

Pietra Ligure / Genova. Si sono tenute tra ieri e oggi le tappe savonesi e genovesi di Enzo Di Salvatore, professore di diritto costituzionale all’università di Teramo ed estensore del quesito referendario NoTriv, impegnato nelle ultime fasi della campagna referendaria per il SÌ prima della data fatidica del 17 aprile. «Sul referendum di domenica prossima bisogna ristabilire la verità, informare i cittadini su cosa rappresentano davvero le concessioni estrattive entro le 12 miglia marittime – afferma Di Salvatore -. Allora iniziamo col dire che coprono soltanto il 2,8% (gas) e l’1% (petrolio) del fabbisogno energetico nazionale; e che i diritti di estrazione connessi portano nelle casse dello Stato solo 38 milioni di Euro l’anno, questo perché molte concessioni sono tenute volutamente “sotto soglia” per non pagare franchigie: uno dei tanti regali elargiti dal Governo alle compagnie petrolifere».

In questa campagna referendaria molti sono i bluff dei detrattori del referendum: «non è vero che con la vittoria del SÌ ci sarebbe una perdita occupazionale,visto che le piattaforme sono altamente automatizzate: sarebbe molto semplice per le grandi multinazionali riorganizzare la manodopera –prosegue Di Salvatore -; è invece un fatto dimostrato che buona parte di queste concessioni sono già scadute, alcune addirittura dal 2009: ciononostante le compagnie di estrazione continuano a operare come se niente fosse, eludendo controlli e tributi, in modo assolutamente irregolare». Quindi, la Legge di Stabilità 2016 approvata dal Governo Renzi sarebbe intervenuta per sanare un grave illecito, agendo con effetto retroattivo: nessun limite di tempo alle concessioni, problema risolto.

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Nel frattempo la Francia annuncia la moratoria immediata sulla ricerca di idrocarburi in mare, proponendo di estenderla a tutto il bacino del Mediterraneo, secondo i principi della Convenzione di Barcellona. «Votare SÌ a questo referendum assolve a una duplice funzione; anzitutto tutelare e i nostri mari, perché non c’è dubbio che le piattaforme inquinino: il Mediterraneo detiene il record mondiale in inquinamento da petrolio, un primato di cui c’è poco di cui essere fieri – sottolinea il consigliere della Regione Liguria Gianni Pastorino, che prosegue -; secondariamente rappresenta una chiaro indirizzo sulla politica energetica: il Governo deve abbandonare gli idrocarburi e procedere senza indugio verso le energie rinnovabili, che sono anche capaci di generare posti di lavoro veri. Il futuro è questo».

«L’Italia si è già avviata verso un sistema energetico sostenibile, raggiungendo con anticipo gli obiettivi che si era prefissata col Piano UE 20 20 20 – dichiara il consigliere Gabriele Pisani –, quindi, alla luce di questi ottimi risultati, oggi bisogna spingere in questa direzione con maggior convincimento, invece di fare un salto indietro di 50 anni per tornare a investire sui combustibili fossili».

Nel frattempo il Comitato per il SÌ e le associazioni ambientaliste liguri preannunciano un flashmob, che si terrà a Genova nel pomeriggio di venerdì; prevista la partecipazione dell’attore Maurizio Lastrico con altri esponenti della società civile e della cultura ligure: l’iniziativa è in programma alle 18 in Piazza De Ferrari.