Carceri Liguria, Vaccarezza: “Sicurezza sia la priorità nella nostra regione”

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Regione Liguria. Il Presidente del Gruppo Consiliare Forza Italia Angelo Vaccarezza ha presentato questa mattina un Ordine del Giorno sulle criticità del sistema carcerario ligure.

Il documento, sottoscritto anche dal Segretario del Consiglio Regionale Claudio Muzio, chiede una pronta attivazione del Governatore della Liguria Giovanni Toti, anche in sede di Conferenza Stato Regioni per ottenere un maggiore impiego di personale di Polizia Penitenziaria presso le case circondariali liguri, riuscendo così a far fronte ad una seria carenza di organico; ottenere garanzie concrete per la costruzione di un nuovo carcere nel territorio savonese, dopo la chiusura di quello di Savona; chiedere il rispetto dell’applicazione degli accordi bilaterali che prevedono, per i detenuti stranieri con condanna definitiva, la possibilità di poter scontare la pena nei loro paesi d’origine; infine, la richiesta di prosecuzione dell’Iter per costruire nel minor tempo possibile una REMS (Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza) struttura destinata ai detenuti psichiatrici.

«La situazione si trascina ormai da molti mesi – ha commentato il Capogruppo – dieci giorni fa purtroppo si sono verificate diverse aggressioni all’interno del carcere di Marassi ai danni dei poliziotti penitenziari, alcuni hanno dovuto far ricorso alle cure dei medici. La sicurezza è un diritto fondamentale e garantirla a chi la nostra sicurezza garantisce è un argomento la cui soluzione non può più essere rinviata. Questi episodi non sono più ormai casi isolati, ma si verificano quasi quotidianamente, mettendo a rischio la salute e la vita di chi ha scelto di lavorare all’interno di queste strutture. Inoltre si opera in condizioni di carenza di organico ed esubero di detenuti; privando le forze dell’ordine anche delle minime regole di sicurezza che permettono di affrontare con la necessaria lucidità le emergenze».

«Spina nel fianco del carcere di Marassi – ha continuato il Consigliere – è anche la forzata convivenza con i detenuti psichiatrici, sprovvisti di un’adeguata assistenza specialistica e quindi a rischio per se stessi e per gli altri; realtà non più tollerabile, nostro dovere è agire in maniera concreta per risolvere la situazione in maniera definitiva».