Il futuro delle professioni, incontri del PD a Genova e Savona

Giacobbe - Gribaudo - Basso

Genova / Savona. Avvocati, architetti, notai, ingegneri. Ma anche venditori, titolari di assegni di ricerca, co-co-co.
Il campo del lavoro autonomo in Italia è variegato e complesso, ci sono sia le diverse professioni tradizionali organizzate negli Ordini professionali che il mondo dei parasubordinati e il cosiddetto “popolo delle partite IVA”.

A tutti loro si rivolge l’iniziativa del Gruppo PD della Camera dei Deputati che ha organizzato per oggi, venerdì 29 gennaio, due incontri in Liguria per discutere de “Il presente e il futuro delle professioni” all’indomani del varo del ddl sul lavoro autonomo in Consiglio dei Ministri (alle 17:30 a Genova, Palazzo Ducale, presso le Terrazze del Ducale; alle 21 a Savona, presso la Sala Rossa del Comune).

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Incontri a cui partecipa l’On. Chiara Gribaudo, vice presidente del Gruppo PD alla Camera e prima firmataria del disegno di legge “Disposizioni per la tutela e la promozione del lavoro autonomo” insieme ai colleghi Lorenzo Basso, membro della Commissione Attività Produttive e Anna Giacobbe, membro della Commissione Lavoro.

«Presentiamo proposte concrete – spiega Lorenzo Basso – per ridurre ingiustizie nell’ambito del lavoro autonomo e professionale. Una questione per troppi anni trascurata dalla politica. Oggi con il Ddl approvato in Consiglio dei Ministri si stabilisco finalmente maggiori garanzie per i lavoratori autonomi, soprattutto per quanto riguarda la copertura in caso di malattia, maternità o congedo parentale, e mettiamo fine a quegli abusi che mascherano il lavoro subordinato come lavoro autonomo attraverso contratti di collaborazione mono-committente e senza garanzie per i lavoratori».

Anche in Liguria il cosiddetto popolo delle partite IVA e del lavoro subordinato raggiungere numeri significativi, come spiega Anna Giacobbe: «Analizzando i dati INPS, per i Collaboratori in Liguria la media annua del numero dei contribuenti è di 16.794 su 692.013 in Italia; 6.058 sono donne (36%). 5.139 sono i collaboratori a progetto. La Delega Lavoro e i decreti legislativi che le danno attuazione hanno previsto il superamento di questa forma di rapporto di lavoro, che nella gran parte dei casi rappresenta un lavoro subordinato “mascherato”. In ogni caso anche le altre forme di lavoro parasubordinato hanno, in quasi il 90% dei casi (15.050), un solo committente e quindi fanno presupporre che in molti casi si tratti di “falso lavoro autonomo”».

«La ripartizione per fasce di reddito è così articolata: – sotto i 10.000 euro di reddito: 4.348 (2.177 le donne, il 50%); – tra 10.000 e i 25000 euro di reddito: 6.315 (2620 donne); – tra i 25.000 e i 50.000 euro di reddito: 3659 (910 donne); – oltre i 50.000 euro di reddito: 2472 (351 donne, 14,2%)». «È evidente anche in questo ambito il “divario retributivo di genere” che riguarda tutto il mondo del lavoro».

* Nella foto: gli onorevoli Anna Giacobbe, Chiara Gribaudo e Lorenzo Basso