Tutti in fuga dalla Liguria? Gianni Pastorino: “emorragia senza fine”

Secondo gli ultimi dati dell’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero, Gianni Pastorinosono già oltre 125.500 i liguri che vivono fuori dai confini nazionali; la cifra è pari al 7,9% della popolazione residente nella regione: un dato che supera la media nazionale. Rete a Sinistra lancia l’allarme e chiede misure immediate per monitorare e gestire il fenomeno: «Stiamo parlando di un decimo degli abitanti complessivi della Liguria – dichiara il consigliere Gianni Pastorino -; è come se due città come Savona fossero sparite dalla carta geografica. Ormai è emergenza sociale: un’autentica emorragia di risorse e di intelligenze; anche peggio, in proporzione, rispetto alle emigrazioni fra fine ‘800 e il secondo Dopoguerra. Nel solo 2014 sono 2761 i liguri espatriati».

In questo scenario si inserisce anche la questione dei lavoratori frontalieri: «si stima che ogni giorno 13.000 liguri si spostino in Francia per lavoro – aggiunge Pastorino -. Tutte queste persone hanno bisogno di risposte concrete: a questo punto è urgente che la Regione faccia la sua parte perché non restino lavoratori (e cittadini) di serie B».

Tre sono le indicazioni alla giunta contenute nell’interpellanza di Rete a Sinistra, in discussione nella seduta del consiglio di stamane: convocazione d’urgenza della Consulta per l’emigrazione (il mandato è terminato nel 2015, ma negli ultimi 3 anni non è mai stata convocata); rinnovo della convenzione italo-monegasca, scaduta ben 30 anni fa; e, fra le righe, l’approvazione di un nuova legge, dopo tanti rinvii e a distanza di 22 anni dall’ultimo provvedimento regionale sul tema.

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Gli strumenti a disposizione della Regione, infatti, «appaiono drammaticamente inadeguati ai fenomeni attuali»: «a fronte di questi dati, è impensabile che la giunta precedente abbia trascurato, colpevolmente, la consulta sull’emigrazione; pure dimenticandosi nel cassetto una legge attesa da decenni – rincara Pastorino -. Non capiamo perché questo progetto di legge non sia stato portato avanti, visto che questa emergenza prosegue da almeno 8 anni».

Lo scorso 4 gennaio «la maggioranza di centrodestra deposita un presunto “nuovo” disegno di legge: salvo però che è la fotocopia del precedente, risalente al 2012»: «Curioso che tutto ciò avvenga solo dopo la presentazione della nostra interpellanza, datata 1 dicembre 2015 – conclude Pastorino – ma non ci formalizziamo, l’importante ora è che non finisca nel dimenticatoio. È necessario andare avanti senza ritardi e senza ambiguità».