Andora. Sarà la mostra “Le Spose di Darwin” di Carla Iacono ad aprile il 6 dicembre, il programma culturale, pensato per le festività, a Palazzo Tagliaferro dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Andora e da C|E Contemporary.
Il percorso espositivo, a cura della critica d’arte Viana Conti, sarà inaugurato il 6 dicembre 2015, alle ore 18.30, nel Museo Mineralogico Luciano Dabroi e sarà visitabile fino al 29 febbraio 2016. Aperture straordinarie lunedì 7 dicembre e martedì 8 dicembre 15.00 – 19.00. Ingresso è libero.
All’inaugurazione, seguirà rinfresco.
Fino al 13 dicembre sono ancora visitabili con gli stessi orari anche altre due mostre a Palazzo Tagliaferro: si tratta di “Museo di storia innaturale” di Dario Gibaudo e “L’animal frattal que je suis..” dell’artista francese Jean Claude Meynard.
Carla Iacono, artista e fotografa concettuale, ispirata dal patrimonio di minerali e pietre del Museo Mineralogico “Luciano Dabroi” di Andora, ha realizzato un progetto, articolato attraverso collages, testi performativi ed installazioni, che entra in totale armonia con gli splendidi minerali esposti.
Si tratta di un omaggio alla moglie di Darwin, Emma Wedgwood, la quale nonostante la propria fede, rispettò sempre la posizione agnostica e le teorie scientifiche di Charles; a volte ne era addolorata, ma non lo ostacolò mai nel suo lavoro, convinta dell’onestà intellettuale di suo marito. Ella diceva: “Pur sapendo che con coscienza e sincerità tu desideri e cerchi di trovare la verità e che questo non può essere sbagliato”. Emma Wedgwood Darwin è, quindi, un illustre esempio di come le differenze, anche estreme possano convivere in modo armonico e completarsi a vicenda.
Le protagoniste di “Le Spose di Darwin” sono figure riprese dai libri di “anatomia animata”, popolari alla fine dell’Ottocento, e come nel gioco delle bambole di carta, sono vestite con accessori tratti dal mondo naturalistico, in combinazioni sempre differenti e colorate, trasformandosi esse stesse in simboli di armoniosa diversità.
Le “Spose di Darwin” sono così al contempo un “divertissement” giocoso e un elogio alla differenza. Ma poiché le diversità, purtroppo, continuano a scatenare intolleranze e violenze, i bersagli di carta usati, inseriti in background nei collage, ci ricordano che non dobbiamo mai smettere di indignarci per le discriminazioni, qualunque esse siano, perché, oltre ad essere un grave sopruso ai singoli, ci feriscono e offendono tutti, insidiando la crescita civile e la democrazia.
Carla Iacono espone dal 2004 in Italia e all’estero, spesso in coppia con il marito, Guido Geerts, che ha lavorato in Olanda nel campo della fotografia pubblicitaria. Il suo lavoro, incentrato sulle tematiche del corpo e della metamorfosi, analizza principalmente il delicato periodo dell’adolescenza e i suoi “riti di passaggio”, visti come straordinario momento di crescita in cui si colloca lo sforzo per raggiungere la propria identità.