Le liguri sempre più “autonome”, crescita boom nel 2015

Le liguri sono sempre più “autonome”: 66.212 le lavoratrici donne manager generica G00indipendenti in Liguria, in crescita nell’ultimo anno addirittura del 26,8%. Secondo gli ultimi dati Istat-Unioncamere diffusi dall’Ufficio studi di Confartigianato, si tratta del valore più alto registrato tra le regioni italiane tra II trimestre 2014 e II trimestre 2015: dopo la Liguria ci sono Calabria (+15,5%), Marche (9,6%), Provincia autonoma di Trento (+8,1%). Le autonome (1,7 milioni in Italia) rappresentano ben il 24% del totale delle occupate, anche in questo caso la percentuale maggiore d’Italia.


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In questo quadro, l’artigianato rappresenta per le donne un importante canale di accesso alla gestione d’impresa e catalizzatore di occupazione femminile: in Liguria si contano 11.417 artigiane che ricoprono cariche in una micro o piccola impresa, in leggero calo dello 0,2% rispetto al II trimestre 2014 (quinto posto in Italia). La decrescita è inferiore a quella media nazionale (-0,7%) e del Nord Ovest (-0,5%). Se a diminuire è il trend delle artigiane che diventano socie (-1,9%, pari a 3.332), aumenta il numero delle titolari: +0,4% nell’ultimo anno e 5.389 unità. In crescita dello 0,6% le altre cariche (2.696), valore in controtendenza con quello nazionale (-0,8%).

I settori in cui si concentrano la maggior parte delle artigiane titolari di imprese individuali sono i servizi alle persone, 3.186, il 59,1% del totale, in linea con il dato nazionale (58%). Seguono i servizi alle imprese (il 17,7%), pari a 953 realtà, e il manifatturiero (17,5%), che conta 942 microimprese. Il trend dei servizi registra una crescita di circa mezzo punto percentuale rispetto allo scorso anno, mentre il manifatturiero cala dello 0,8%. Le costruzioni impiegano solo il 5,6% (300 unità imprenditoriali), e registrano un aumento del 5,3%.

«Dall’imprenditoria femminile artigiana dobbiamo aspettarci un forte impulso allo sviluppo della nostra economia – commenta Raffaella Rognoni, presidente Donne Impresa di Confartigianato Liguria – lo dimostra anche la dinamica pre e post crisi delle titolari di imprese individuali che ha registrato, in entrambi i casi, aumenti vicini al punto percentuale. Del resto, il fenomeno dell’imprenditoria femminile è relativamente recente: la vera accelerata è stata negli ultimi quindici anni».

A livello provinciale, a Savona le donne che rivestono cariche nelle imprese artigiane aumentano dell’1%: sono 2.411. A Genova (5.737 artigiane con cariche) si registra un calo di mezzo punto. Andamento simile alla Spezia (-0,4%, 1.600 artigiane), provincia che, con il 23,1%, conta una delle maggiori incidenze regionali di donne che ricoprono cariche sul totale degli imprenditori artigiani. A Imperia, dove la quota rosa è di 1.669 unità, il trend è negativo dell’1,1%.

Allargando la fotografia provinciale e analizzando la dinamica delle donne titolari di impresa artigiana individuale, si rileva che la maggior parte delle artigiane attive nei servizi alla persona sono a Genova (1.439, +0,4%), seguite dalle savonesi (742, +0,5%), dalle imperiesi (529, in calo dell’1,3%) e dalle spezzine (476, +0,4%). Genova conta il maggior numero di unità imprenditoriali rosa anche nei servizi alle imprese: sono 512, quasi invariate in un anno (+0,2%). Segue Savona con 180 realtà, in crescita del 3,4%. Forte calo a Imperia, dove le 135 artigiane attive sono diminuite del 6,3% nell’ultimo anno. Bene invece La Spezia, dove le 126 unità registrate sono in crescita dell’8,6%. Il manifatturiero genovese conta 499 titolari d’impresa, in calo dello 0,4%. Nel savonese il numero scende a 190 (-0,5%), alla Spezia se ne contano 138 (-3,5%) e a Imperia troviamo 115 realtà, invariate rispetto al II trimestre 2014. Infine, il comparto delle costruzioni vede ancora una volta Genova in testa con 125 titolari d’impresa rosa (in calo del 3,1%), seguita da Imperia (72 realtà, +10,8%), La Spezia (55, +5,8%) e Savona (48 titolari, in aumento del 23%).