Tappe forzate per l’approvazione del “Piano Casa”, appello Pastorino: “un mese per fermare lo scempio”

«Non ci sono più dubbi: il presidente Toti vuole il suo “Piano Casa” Gianni Pastorinoapprovato entro il 15 dicembre. Abbiamo un mese per attivare le contromisure. Dopo sarà lo scempio». È quanto sostiene il consigliere Gianni Pastorino che denuncia il «percorso a tappe forzate che entro un mese renderà attuativa la legge-scandalo; il “regalo” che affaristi e speculatori del mattone attendevano da tempo, con possibilità di monetizzare a scapito dell’edilizia popolare, ampliamenti residenziali che fanno scempio dei parchi naturali, colpo di spugna sugli abusi edilizi, deroghe che gettano al macero i PUC».

«Rete a Sinistra non resta a guardare e organizza le contromosse. A cominciare da una lettera-appello in circolazione da questa mattina»: «Abbiamo scritto tempestivamente a tutti gli amministratori locali della Liguria e alle associazioni ambientaliste che operano sul territorio – dichiara Pastorino -. Ci siamo messi a disposizione per essere interpreti delle loro istanze e per promuovere una forte mobilitazione dell’opinione pubblica».

La lettera è un aperto invito a «far sentire la propria voce per scongiurare un altro massacro del territorio ligure, già martoriato oltremisura da politiche dissennate»: «ciascuno può fare la sua parte – sottolinea Pastorino, che nella lettera tratteggia una strategia –. Avanzare pressanti e serrate richieste di audizione alla Quarta Commissione “Ambiente e Territorio”, proporre emendamenti per modificare il testo, chiamare a raccolta la società civile: noi siamo pronti ad agire nell’interesse di tutti». E qualche schermaglia è già andata in scena nella seduta odierna di commissione, convocata intenzionalmente per accelerare i tempi.

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«I drammi causati dal dissesto idrogeologico, le devastazioni delle alluvioni, la perdita di vite umane: sembra che da tutto questo la maggioranza di centrodestra non abbia imparato nulla – conclude Pastorino -. La nostra idea non cambia di una virgola: stop al consumo indiscriminato di suolo, risanamento del territorio e manutenzione del costruito per il rilancio dell’edilizia».