Regione: tra le polemiche, in Consiglio passa la linea del sostegno economico agli oratori

Il Consiglio regionale ha approvato nella seduta di oggi  con 21 voti a favore (maggioranza euro generica 00e Pd) e 7 voti contrari (Mov.5Stelle e rete a sinistra) un ordine del giorno, presentato da Andrea Costa (Gruppo misto-Ncd), Matteo Rosso (FdI-An), Angelo Vaccarezza (FI), Alessandro Puggioni e Alessandro Piana (Lega Nord Liguria-Salvini) che impegna il presidente e la giunta regionale “a predisporre strumenti finanziari per il sostegno e il miglioramento degli oratori e di altri centri religiosi in modo tale da svolgere la loro attività al meglio”.

Nel documento si ricorda la Legge n.206 del 1 agosto 2003, che riconosce ed incentiva la funzione educativa e sociale svolta nella comunità locale, mediante le attività di oratorio o attività similari, dalle parrocchie e dagli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica” e che la Regione nel 2004 ha approvato la Legge n.16 “Interventi regionali per la valorizzazione della funzione sociale ed educativa svolta dagli oratori e da enti religiosi che svolgono attività similari”, che fu abrogata nel 2009 ed inserita solo in parte nella Legge regionale “Promozione delle politiche per i minori e per i giovani” n.6 del 9 aprile 2009. Nel 2010, infine, l’amministrazione regionale aveva stanziato 600 mila euro per la concessione di contributi che coprivano le sole spese di gestione, e non aveva previsto fondi per le spese in conto capitale e da allora non sono stati stanziati altri finanziamenti per l’attività oratoriale.

“Questi finanziamenti – si legge nel testo – garantiscono agli oratori e agli altri centri religiosi la possibilità di continuare a svolgere la loro attività sociale ed educativa, promuovendo iniziative, legate al tempo libero, allo sport, alla cultura, che hanno come obiettivo la diffusione tra i giovani dello spirito di solidarietà, integrazione e aggregazione”.

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Matteo Rosso (Fratelli d’Italia) ha ricordato che dal 2010 ad oggi non è più stato dato alcun finanziamento: «Non si chiedono grosse cifre ma un primo segnale positivo per il valore positivo che hanno queste realtà».

Giovanni Pastorino (Rete a sinistra) ha annunciato il voto contrario: «Lo stato deve essere laico. I fondi vanno indirizzati alle strutture pubbliche».

Sergio Rossetti (Pd) ha dichiarato. «In molti paesi dell’entroterra se non ci fosse l’oratorio non ci sarebbe nulla. Inoltre spesso gli oratori vengono frequentati da giovani di altre religioni». Rossetti ha proposto di inserire nel documento il riferimento alla legge 6 del 9 aprile 2009. La richiesta è stata accolta dai proponenti.

Alessandro Piana (Lega Nord Salvini) ha spiegato che lo scopo del documento è di sostenere delle realtà di periferia dove non ci sono attrezzature sportive e che sono attive grazie al volontariato.

Marco De Ferrari (Mov. 5 Stelle) ha annunciato il voto contrario ribadendo la laicità delle istituzioni.

Andrea Costa (Gruppo misto-Ncd), primo firmatario e estensore del documento, rispondendo anche alle osservazioni mosse dal consigliere Pastorino,  ha rimarcato che l’oratorio, già ora, è un luogo laico. «E’ un importante punto di aggregazione per i giovanissimi e fornisce occasioni di svago e sport. In questo senso, quindi, rappresenta anche un valido aiuto per le famiglie, tenuto anche conto della difficoltà attuale dei Comuni, degli enti pubblici, a fornire servizi in materia di sport e tempo libero».  Secondo Costa «i finanziamenti garantiscono agli oratori e agli altri centri religiosi la possibilità di continuare a svolgere la loro attività sociale ed educativa, promuovendo iniziative, legate al tempo libero, allo sport, alla cultura, che hanno come obiettivo la diffusione tra i giovani dello spirito di solidarietà, integrazione e aggregazione».