Discariche, inceneritori e biodigestori, Marco De Ferrari (M5S): troppo impatto su salute e ambiente

Marco De Ferrari (Movimento 5 Stelle) ha illustrato martedì in Cassonetti e rifiuti illecitiConsiglio regionale un’interpellanza, sottoscritta anche dagli altri componenti del gruppo, Alice Salvatore, Fabio Tosi, Gabriele Pisani, Andrea Melis e Francesco Battistini, con la quale ha chiesto alla giunta i motivi che  la inducono a  costruire un biodigestore in ogni provincia entro il prossimo biennio, secondo quanto si sarebbe appreso a mezzo stampa lo scorso 27 agosto. Il consigliere ha chiesto, inoltre,  i motivi che hanno indotto la decisione di  trasportare nel frattempo i rifiuti fuori regione con «costi enormi per la cittadinanza anziché affidarsi alla strategia “Rifiuti zero”, considerando anche il fatto che la nuova e recente Direttiva del Parlamento Europeo adottata il 24 maggio 2012 al punto 33 rinnova agli Stati membri l’invito a rispettare la gerarchia dei rifiuti e a portare la quota residua (ciò che resta dopo la prevenzione, riciclo, reimpiego, riutilizzo, recupero di materia) prossima allo zero».

Per la giunta ha risposto l’assessore all’ambiente Giacomo Giampedrone  «Gli impianti di biodigestione anaerobica sono inseriti nel Piano dei rifiuti regionale, che è stato approvato con delibera del Consiglio regionale del 23 maggio 2015, quindi sono supportati dal Piano regionale. Se noi vogliamo uscire dalla situazione in cui siamo rispetto alla gestione dei rifiuti – ha aggiunto -bisogna fare delle valutazioni anche di tipo impiantistico». L’assessore ha continuato: «La biodigestione mi sembra che sia, fra le scelte, sicuramente una scelta a bassissimo impatto per quanto riguarda la parte ambientale e per quanto riguarda ovviamente la salute dell’incolumità pubblica». L’assessore ha ribadito che bisogna aumentare la percentuale di raccolta differenziata nelle diverse province e ha puntualizzato: «Mi sembra che la partita della biodigestione anaerobica, con una buona selezione a monte, ci permetta poi di fare eventualmente uscire dalla nostra Regione, se volessimo raggiungere l’impatto di discariche zero, un rifiuto “tal quale”, residuo, che sarebbe a quel punto un prodotto per gli altri impianti di termovalorizzazione. Mi sembra che questa sia la strada da intraprendere». L’assessore ha aggiunto che le Regioni che hanno scelto i biodigestori non vivono un’emergenza sanitaria e neppure un forte impatto ambientale e ha concluso: «Sono ovviamente a disposizione per fare dei percorsi di confronto ulteriori, mi sembra però che da oggi entro due anni bisogna innanzitutto giocare la partita dell’aumento della percentuale della differenziata perché, altrimenti non si può nemmeno pensare a soluzioni definitive».

Marco De Ferrari (M5S) ha ribattuto che ci sono alternative migliori ai biodigestori

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