Animalisti: “la caccia non ha giustificazioni, va messa al bando”

Il 2 settembre le preaperture autorizzate da molte Regioni italiane armi 00segneranno l’inizio della stagione venatoria e gli animalisti tornano a chiedere l’abolizione della caccia. «Poco importa che in alcuni casi siano state dichiarate cacciabili specie di uccelli in uno stato di conservazione sfavorevole e che la delicatissima fase della riproduzione sia ancora in corso. Poco importa che il tesoro naturale conservato nei boschi e nelle campagne del nostro Paese possa essere danneggiato e che gli animali paghino al prezzo più alto, quello della vita, il “divertimento” degli appassionati. Poco importa che ogni anno si contino a decine morti e feriti per i cosiddetti “incidenti di caccia”, nei quali sono spesso coinvolte persone del tutto estranee alla pratica venatoria e perfino bambini o minorenni. Poco importa che, in virtù di una legge fascista, i cacciatori possano impunemente violare la proprietà privata per sparare (mentre non potrebbe farlo un qualsiasi escursionista)».


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«Poco importa che l’Italia, a causa della caccia, riceva dall’Unione europea ammonimenti e procedure d’infrazione, che rischiano di trasformarsi in pesanti sanzioni pecuniarie a carico di tutti i cittadini. Poco importa che la caccia sia un’attività priva di qualsivoglia giustificazione materiale o morale, praticata in un Paese fortemente antropizzato e condannata senza appello dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica. Poco importa tutto questo di fronte alle pretese di una lobby prepotente ed aggressiva come quella delle doppiette, alle esigenze della filiera delle armi, ai voti in palio».

«La Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente – alla quale aderiscono una quarantina di associazioni animaliste, tra cui Enpa, Lav, Oipa, Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, Lega del Cane – non cesserà di battersi perché la caccia – definita dal cacciatore pentito Leone Tolstoj “atto stupido, crudele e nocivo al sentimento morale” – sia messa definitivamente al bando».