Countdown: dieci giorni per risolvere l’emergenza dei rifiuti liguri

(DIRE) – Dieci giorni per risolvere l’emergenza dei rifiuti liguri. È Giovanni Totiquesto il tempo rimasto a disposizione della nuova giunta di Giovanni Toti per trovare al più presto un accordo per smaltire la spazzatura prodotta sul territorio regionale, dopo che, nei giorni scorsi, il Piemonte ha detto di aver esaurito la propria capacita’ di “accoglienza”. Dalla fine dell’anno scorso, infatti, a seguito della chiusura “temporanea” della discarica genovese di Scarpino per esaurimento dei volumi (potrà riaprire solo quando avra’ realizzato gli impianti di pretrattamento a seguito dei quali sarà possibile il suo ampliamento) i rifiuti genovesi e liguri venivano smaltiti dal gassificatore piemontese Tmr. Ma la quantità pattuita nell’accordo fra Regione Piemonte e Regione Liguria sottoscritto a fine 2014 adesso si e’ esaurita e, fra dieci giorni, la spazzatura ligure dovrà trovare altre collocazioni.

“Stiamo ragionando- spiega l’assessore regionale al Ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone- su soluzioni diverse. E abbiamo aperto un canale con i presidenti di Lombardia ed Emilia Romagna. Sono fiducioso sul fatto che presto si possa arrivare a un accordo, per lo smaltimento dei nostri rifiuti. Quel che è certo è che dovremo fare in fretta”. Anche il governatore Giovanni Toti, nel corso del suo intervento di replica in Consiglio regionale ai gruppi di opposizione sul programma di governo, ha puntato il dito contro alcune “emergenze” lasciate aperte dalla giunta precedente. E una di queste e’ proprio quella che riguarda lo smaltimento dei rifiuti. “La Regione- ha detto Toti- non solo non ha un piano dei rifiuti, ma non ha neppure sottoscritto contratti di smaltimento fino alla fine dell’anno. Quello col Piemonte termina adesso. E cosi’ siamo costretti ad affrontare un’emergenza, e questa non è la sola, che era ampiamente prevedibile da chi ha governato fino a un mese fa”. (Dic/ Dire)

SI VA VERSO ACCORDO TOTI-BONACCINI – I contatti ci sono e nei prossimi giorni saranno i due presidenti, Stefano Bonaccini e Giovanni Toti, a decidere il da farsi. Ma l’Emilia-Romagna non dovrebbe avere problemi a soccorrere la Liguria per risolvere l’emergenza rifiuti. La prima richiesta di aiuto era partita già dalla Giunta Burlando: dopo la chiusura ‘temporanea’ della discarica genovese di Scarpino, alla fine dell’anno scorso, i rifiuti liguri sono stati smaltiti in questi mesi dal gassificatore piemontese Tmr. Ma l’accordo col Piemonte si è esaurito, così come è finita la capacità di accogliere rifiuti da parte della Regione governata da Sergio Chiamparino.

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E così Toti ha chiesto aiuto a Bonaccini: i due presidenti sono in contatto, la richiesta da parte della Liguria è stata rinnovata e si dovrebbe raggiungere un accordo nei prossimi giorni. Si parla di circa 60.000 tonnellate di rifiuti liguri che verrebbero accolti in Emilia-Romagna, una quantità “del tutto sostenibile” per gli impianti del territorio, spiegano in Regione. Nei giorni scorsi, la Giunta Bonaccini ha raggiunto un accordo con i gestori dei termovalorizzatori, Hera e Iren: tra le altre cose, si prevede che i rifiuti da fuori regione siano smaltiti in Emilia-Romagna solo per “eventuali emergenze di durata limitata, in un’ottica di solidarietà fra i territori e previa autorizzazione della Regione”. (San/ Dire)