Intervista a cura di Laura Sergi – ‘Mr. Green’ è una splendida commedia a due personaggi scritta dall’americano Jeff Baron, tradotta in 24 lingue e rappresentata in più di 60 paesi al mondo. Il protagonista, un vedovo di 86 anni, viene investito da un’auto. Per il giudice l’automobilista, il giovane Ross Gardiner, impiegato in una multinazionale, guidava in maniera spericolata, e viene obbligato, per sei mesi, a fare visite settimanali all’anziano per assisterlo. Due mondi tanto diversi si confrontano e si scontrano, e il dramma si accende: i segreti di ognuno vengono svelati e le vecchie ferite tornano a sanguinare.
Maximilian Nisi (foto), volto noto al grande pubblico per la sua partecipazione in ‘Incantesimo’, e per i lettori di ‘www.albengacorsara’ per gli elogi quale regista dell’Anteprima allo scorso festival di Borgio Verezzi (‘Le memorie di un fanciullo’), quest’autunno riporterà in teatro ‘Mr. Green’.
Domanda: Nisi, a distanza di dieci anni, come mai ripropone questo spettacolo?
Risposta: ‘Mr. Green’ è una commedia intensa, profonda e necessaria. Parla di coerenza, di sentimenti, di tolleranza. È un dramma bellissimo che fa riflettere, che commuove e diverte allo stesso tempo grazie a dialoghi sapientemente scritti dall’autore e tradotti per noi con cura quasi religiosa da Michela Zaccaria.
È il racconto di due generazioni a confronto. Due mondi apparentemente distanti, diversi, che alla fine si rivelano vicini e complementari.
Ripropongo questo spettacolo, grazie al contributo produttivo di Theama Teatro di Vicenza, perché ritengo che la messa in scena di dieci anni fa, dati gli eventi, non abbia avuto la possibilità di circuitare come avrebbe meritato. Dopo il debutto al Teatro Gassman di Borgio Verezzi e tre settimane di repliche a Roma infatti, malgrado il grandissimo successo sia di critica che di pubblico, lo spettacolo venne sospeso per cause di forza maggiore: Corrado Pani, dopo una celata e grave malattia, ci lasciò.
D.: Quindi la tournée si interruppe bruscamente…
R.: Sì, si concluse. Anche se lo spettacolo era atteso in moltissime città, restituimmo i diritti a Jeff Baron ed ognuno di noi si concentrò su altro. Sostituire Corrado sarebbe stata un’ impresa troppo difficile e una soluzione poco felice. Era un progetto nato con Pani, giusto ci sembrò lasciar perdere.
D.: Nel febbraio 2004, il teatro Gassman di Borgio ospitò l’evento in prima nazionale. Poi, nell’estate, Lei e Pani recitaste insieme anche al Festival di Verezzi, nel ‘Mercante di Venezia’ di William Shakespeare.
R.: Corrado desiderava interpretare Shylock. Aveva un’ idea sul personaggio che alla fine risultò vincente. Fu un successo. Il Festival di Borgio Verezzi, nella persona del direttore artistico Stefano Delfino, fu felicissimo di accogliere la nostra proposta e ci riservò l’apertura del Festival. La regia venne curata da Mario Mattia Giorgetti, che curò anche la prima messa in scena del testo di Baron. Io interpretavo Bassanio. Con ‘Billy Budd’ e ‘Mr. Green’ quello fu il terzo spettacolo che feci con Corrado.
D.: Torniamo ai giorni nostri. Con lei ora ci sarà Massimo De Francovich, sotto la regia di Piergiorgio Piccoli. Come vanno le prove?
R.: Massimo è un attore eccelso. Un grandissimo interprete. Ha uno stile innegabile e mille capacità. Io lo trovo fantastico sia sulla scena che nella vita. Lo conosco da vent’anni. Durante il ‘Peer Gynt’ di Ronconi mi raccontò aneddoti e mi diede consigli che negli anni successivi mi hanno aiutato a procedere nella professione con consapevole leggerezza.
Credo sia l’unico attore che possa giustificare un riallestimento della commedia di Baron.
Sono certo che prenderà una via, anche se non opposta, certamente diversa da quella di Pani.
Sono felicissimo di affiancare un attore di così grande spessore, di così grande esperienza e di così raffinata capacità.
Anche tornare a lavorare con Piergiorgio Piccoli mi dà gioia. Mi diresse nell’Amleto che nel 2009 aprì felicemente il Festival di Borgio Verezzi. Oltre ad essere un amico, Piergiorgio è un artigiano del teatro, una creatura rara che sa lavorare con dedizione e costanza, doti oggigiorno poco comuni.
Ha una grandissima capacità di coinvolgere i giovani nei suoi progetti e questo, a parer mio, è uno degli aspetti più importanti del lavoro che svolge.
Il teatro in questo momento ha bisogno di lavoratori sinceri, capaci e propositivi.
D.: Sarete sicuramente tre settimane al Teatro della Cometa di Roma, un giro per il Veneto… Proposte dalla Liguria?
R.: Lo spettacolo è attualmente in vendita. Sarebbe bello riproporlo in Liguria. È nato lì. Riportarlo in vesti nuove nei luoghi che lo hanno visto nascere sarebbe fantastico.
Stiamo a vedere cosa accade incrociando le dita.
* Nelle foto, Nisi e De Francovich.