Partecipate della Regione Liguria, Rosso: “La mia proposta di legge insabbiata dalla giunta Burlando”

«All’inizio del mio mandato in Regione avevo presentato nella Matteo Rossocommissione Bilancio una legge ad hoc per razionalizzare drasticamente le partecipate della Regione e degli altri Enti. Dopo qualche audizione, di fatto la giunta Burlando ha pensato bene di insabbiare il provvedimento. Un atto che denuncia la chiara mancanza di volontà politica nel voler risolvere, una volta per tutte, gli sprechi e le inefficienze di quelle società che, molto spesso, hanno conti in passivo, non danno alcun beneficio concreto ai cittadini e “invadono” ampie fette di mercato delle piccole e medie imprese. Se oggi ci ritroviamo con 100 società pubbliche in Liguria in perdita per un totale di 40 milioni di euro annui come denuncia Confartigianato Liguria, gran parte della responsabilità è da attribuirsi all’assessore Paita che, tra le altre, aveva la delega alla Riorganizzazione amministrativa degli enti locali, quindi anche di quelle 337 società partecipate da Comuni, Province e Regione stessa che valgono ben il 5,6% del pil regionale».


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Questa la denuncia di Matteo Rosso, consigliere regionale e candidato della Lista Civica Rixi Presidente, all’indomani dell’allarme lanciato dall’associazione degli artigiani liguri sui “costi alti e poca efficienza” delle partecipate della Liguria.

«A quattro anni dalla presentazione della mia proposta di legge – dice Rosso – il quadro delle partecipate, nonostante gli annunci di spending review, non è affatto migliorato, visto che il costo complessivo è di 2,5 miliardi annui. A fronte di un così grande impegno di “cassa”, come se non bastasse aumenta anche l’insoddisfazione da parte dei cittadini per i servizi pubblici.  Tutto ciò è il risultato dei mancati interventi strutturali sulla gestione della macchina pubblica e delle società partecipate nello specifico. Purtroppo la mia proposta che voleva mettere ordine nella selva delle partecipazioni regionali, discussa in commissione Bilancio, era stata bloccata su richiesta del presidente Burlando che si era preso l’impegno di provvedere alla riorganizzazione e chiusura della maggior parte delle società partecipate in particolare di quelle più costose per i contribuenti. Dobbiamo invece prendere atto che a oggi nulla di significativo è stato fatto con la conseguenza che assai poco è cambiato soprattutto sotto il profilo della spesa. La mia proposta aveva due obiettivi: ribadire con forza che il privato e il pubblico devono essere separati e distinti in modo chiaro; contribuire alla diminuzione della spesa pubblica per ridurre l’indebitamento complessivo e liberare risorse per settori vitali per i cittadini, come la sanità».

«Negli ultimi dieci anni la Regione ha acquisito svariate partecipazioni in enti e società finalizzate a fornire i più svariati servizi: si è purtroppo trattata di una tecnica, ormai ben collaudata, in grado di aggirare il vigente blocco delle assunzioni, di trovare “poltrone” comode a qualche amico e di incrementare la spesa pubblica senza permettere le opportune forme di controllo. A mandato concluso – termina il consigliere Rosso – posso affermare che poco o niente questa giunta uscente ha fatto per dare un taglio alle spese inutili e per reperire risorse necessarie all’efficientamento di servizi pubblici e al sociale».