Pubblica amministrazione più trasparente con l’istituto del “Whistleblowing”

di Francesco Canobbio – Il whistleblowing consente la possibilità ai Soldidipendenti pubblici di segnalare, con garanzia di anonimato, un illecito, un’illegalità o una pratica irregolare lesiva dell’interesse pubblico.
Quest’istituto rappresenta una delle tante pratiche che potrebbero migliorare la nostra pubblica amministrazione sia da un punto di vista organizzativo che etico.

La segnalazione di Whistleblowing deve essere circostanziata ed effettuata in buona fede, pena la decadenza della segnalazione stessa, e deve riguardare comportamenti che possono arrecare un pregiudizio patrimoniale ed un danno di immagine all’ente che eroga servizi ai cittadini.

Si tratta di una procedura prevista dalla legge n. 190/2012, secondo cui “fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell’articolo 2043 del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei conti (o all’Autorità nazionale anticorruzione ANAC (come disposto con legge n. 144/2014), ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia”.

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Il comune di Milano da pochi mesi applica questa pratica attraverso una piattaforma on-line nella quale vengono raccolte le segnalazioni che un Organismo di Garanzia verifica, dando avvio ad eventuali attività istruttorie.

L’Organismo di Garanzia è nominato dal Sindaco, ed è composto da soggetti di riconosciuta autorevolezza ed esperienza: i Presidenti di due associazioni impegnate da anni nella formazione civile e nella lotta alle mafie, quali Transparency International e Avviso pubblico e dal vice Segretario generale vicario del Comune, tutti con incarico triennale non rinnovabile.

In particolare va evidenziato che l’accesso alla piattaforma cripta tutti i dati inseriti da chi effettua la segnalazione, e non viene tracciato il traffico determinato dall’accesso e dalla navigazione nella piattaforma stessa. Attraverso questo sistema si riesce a coniugare il requisito imprescindibile della riservatezza e della garanzia dell’anonimato con quello dell’accessibilità e della sicurezza

Il whistleblowing, chiaramente, deve essere introdotto attraverso fasi di sperimentazione e formazione adeguata altrimenti si corre il rischio che sia utilizzato in malafede con finalità denigratorie. Sarà quindi molto interessante studiare l’applicazione concreta in una realtà come quella del comune di Milano.

Una procedura non di semplice attuazione ma che potrebbe dare un grosso aiuto per limitare al massimo e forse eliminare certe pratiche che purtroppo contraddistinguono il nostro sistema e che frenano lo sviluppo dell’Italia.