Albenga: al Teatro Ambra un’originale rilettura del mito di Caino e Abele

cainoabbeledi Alfredo Sgarlato – Nuovo appuntamento per la stagione teatrale curata da Kronoteatro. Si tratta di “Genesi Quattrouno”, di e con Gaetano Bruno e Francesco Villano. Sulla scena un albero capovolto. Un uomo dorme circondato da ortaggi e frutti di plastica bianca. Un altro uomo lo fissa a lungo. Cominciano a muoversi, a interagire, a esprimersi con suoni gutturali. Immaginiamo che siano primitivi all’alba dell’umanità. Colpisce la mobilità dei volti, la diversa espressività: Villlano vitale, dallo sguardo penetrante, appare come il leader tra i due. Bruno, autore anche del testo e delle musiche, attonito, straniato. Iniziano a parlare. Dapprima uno scambiarsi di promesse d’amore, poi la sfida infantile tra fratelli/amici. Quindi il dialogo si fa drammatico, e diventa più attinente al racconto biblico. Questa ultima parte appare però meno riuscita, troppo verbosa.


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È interessante però lo straniamento che i due interpreti hanno saputo portare nello spettatore: è istintivo individuare Caino nel personaggio più vitale e dominante, e Abele in quello più sottomesso. Andando avanti nella narrazione si scopre come sia il contrario, come del resto implica il testo originario, quella di Caino e Abele è la prima tragedia dell’invidia. Lo spettacolo è breve, meno di un’ora, e alla fine i due interpreti raccolgono molti applausi. Questo lavoro è il vincitore del premio In-Box: una rete di teatri e festival, di cui anche Kronoteatro fa parte, che si impegna a sostenere la continuità della ricerca artistica, scoprendo nuovi talenti e offrendogli opportunità di messa in scena.

abbelecainoCon questo spettacolo inizia una collaborazione tra Kronoteatro e Iniziativa Laica Ingauna, che apre la nuova stagione del cineforum – che si terrà tutti i sabati di marzo presso l’Auditorium San Carlo – con “The life of David Gale”, di Alan Parker. Il mito di Caino e Abele, ovvero quello della vittima innocente, da sempre viene legato al tema della pena di morte, argomento che il film di Parker affronta nel migliore dei modi, mescolando noir e inchiesta giornalistica e sfruttando al meglio la bravura di Kate Winslet, Laura Linney e Kevin Spacey.

Prossimo appuntamento per la Kronostagione il 31 marzo con la compagnia Fibre Parallele, già visti l’anno scorso con l’eccezionale “Furie de sanghe”, che presenterà un testo dal tenore totalmente diverso, “Lo splendore dei supplizi”.