Melgrati (FI): “grazie al mio intervento in Regione risolto il problema degli scarti macellazione”

Gli scarti della macellazione, ossa e pelli, nei territori liguri potranno Marco Melgrati B1 00continuare ad essere smaltiti in contenitori separati ma con un unico mezzo. Di fatto quindi viene eliminata la direttiva del dirigente del Dipartimento Salute della Regione Liguria che aveva proibito il trasporto con lo stesso mezzo di ossa e pelli creando molti disagi agli operatori del settore, soprattutto piccole macellerie situate nell’entroterra ligure.


Trova il regalo perfetto in Amazon
Regali! Tante idee e tante promozioni

Lo fa sapere lo stesso Marco Melgrati che spiega: “sono soddisfatto per come si è sviluppata la vicenda. Infatti, raccogliendo i miei suggerimenti, la Giunta regionale ha approvato una delibera, la n. 199 del 27 febbraio 2017, con la quale vengono “riconosciute le condizioni orografiche e morfologiche del territorio regionale, con i conseguenti disagi e maggiori oneri che il trasporto su automezzi distinti di sottoprodotti di origine animale o prodotti derivati di categoria diversa rischia di provocare al fragile apparato produttivo dei piccoli macelli” e quindi viene autorizzato “il trasporto sul medesimo automezzo e contemporaneamente di sottoprodotti di origine animale o prodotti derivati di categoria diversa”.

“Nel mese di febbraio – continua il Capogruppo di Forza Italia – con una lettera ho fatto presente all’Assessore regionale Montaldo che il trasporto su mezzi separati di questi scarti sarebbe stata una complicazione pesantissima per molte piccole attività del territorio soprattutto quelle dell’entroterra le quali non solo hanno problemi di collegamenti viari vista la morfologia della nostra regione ma soprattutto d’inverno produco quantità veramente irrisorie di rifiuti di questo tipo. Con la mia nota infatti segnalavo che, raccogliendo le preoccupazioni degli operatori del Sassellese ed in particolare dei macellai autorizzati ad Urbe, Sassello, Palo e Tiglieto, si evidenziava una situazione surreale. Queste macellerie producono scarti della macellazione (pelle ed ossa), che devono essere smaltiti come rifiuto speciale. Inutile dire che dopo il “fenomeno” della “mucca pazza” il bestiame viene rigidamente controllato dalle Asl competenti alla fonte, prima del processo di macellazione. Inoltre è bene evidenziare che stiamo parlando di attività che operano, spesso, in zone disagiate, dove, specialmente d’inverno, i volumi di macellazione sono minimi, al limite della sopravvivenza per queste aziende “montane”. La prescrizione vessatoria che si voleva mettere in atto, benché l’Asl fosse contrarie e approvassero il sistema del trasporto unico in contenitori separati, comportava un aggravio di costi insopportabili per le aziende stesse, sia che in termini di pagamento di due viaggi per volta invece che uno, sia che in termini di costi di energia per mantenere in frigorifero questi scarti della lavorazione”.

“È fondamentale sottolineare che quasi tutte le AASSLL liguri avevano espresso informalmente la loro perplessità sulla rigidezza della norma Regionale, non supportata da reali esigenze di controllo e/o prevenzione del rischio facilmente gestibile con soluzioni alternative di minore impatto (trasporto in contenitori separati con lo stesso vettore). Fortunatamente, grazie al mio intervento, la Regione è intervenuta normando in maniera precisa il sistema di smaltimento di questo tipo di rifiuti raccogliendo le necessità di questi piccoli produttori locali di area montana e non solo”, conclude Marco Melgrati.