Albenga: le scuole entrano nel mondo fantastico del Mago di Oz

È un’aspirante scrittore dall’età indefinita, che passa gran parte del suo oz foto 2tempo a mollo nella vasca da bagno dove fantastica di tempeste e naufragi a trascinare, con l’aiuto di una bambina scelta tra il pubblico, i ragazzi delle scuole di Albenga e dintorni nel mondo fantastico del Mago di Oz, Giovedì 5 Marzo al Teatro Ambra. Invenzione ed immaginazione sono i punti di forza di questo intelligente e fine lavoro della Compagnia Corona, un ottimo secondo appuntamento della stagione teatrale ingauna che Kronoteatro dedica alla formazione dei più piccoli, grazie al contributo di Compagnia di San Paolo, Comune di Albenga, Regione Liguria – Settore spettacolo e numerosi sponsor locali, capace con innumerevoli dosi di fantasia ed ironia di reinventare le peripezie del romanzo più celebre della letteratura per bambini americana.

Immerso nella schiuma, fra bolle e strani oggetti che emergono dagli abissi della stanza da bagno, un giorno, l’aspirante scrittore (Roberto Corona, anche autore dello spettacolo) si smarrisce, precipitando nel gorgo dello scarico… Ad accoglierlo un mondo nuovo ed imprevisto, abitato da tanti piccoli esseri dal cuore d’oro: i Dorotini. Sorpreso e disorientato, il bizzarro scrittore chiede aiuto ad “uno di loro” per affrontare il difficile viaggio di ritorno a casa. E così, strada facendo, i due finiranno con l’incontrare tre strani personaggi: uno senza cervello, uno senza cuore e il terzo senza coraggio. Solo il grande Mago di Oz potrà aiutarli ad ottenere ciò che non hanno e che desiderano tanto.

Durante tutto il viaggio non mancheranno di lagnarsi di queste loro mancanze, eppure al momento opportuno e alla meno peggio dimostreranno di averne eccome di coraggio, di cuore e di cervello! La paziente forza del sapersi arrangiare ed aiutarsi da sé, li farà andare avanti anche quando il Mago si rivelerà un impostore. Così lo scrittore ed il suo piccolo compagno di viaggio si ritroveranno soli davanti al grande problema di come tornare a casa. Si, ma quale casa? La soluzione non sarà un confortante ritorno alla quiete della vita di tutti i giorni, ma la consapevolezza che l’unica vera casa è quella che noi stessi ci andiamo costruendo, fuori e dentro di noi.

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