Albenga, al Teatro Ambra “Be legend”, ovvero come diventare una star

be legend 3di Alfredo Sgarlato – Kronoteatro presenta, in prima regionale, “Be legend”, nuovo lavoro dei toscani Teatro Sotterraneo. La compagnia fiorentina, già vista al festival “Terreni creativi” dove proponeva buffi test della risata, stavolta inaugura un work in progress sull’infanzia di alcuni personaggi famosi, storici o letterari, o ambedue. Sul palco spoglio, tranne che per una casetta di cartone, che ospiterà i passatempi dei protagonisti, salgono a turno tre bambini: Amleto, Andrea Plando, Giovanna d’Arco, Alice Rasetto, Hitler, Mattia Giulla. In ogni rappresentazione la compagnia trova tre bambini del posto e li trasforma in attori: così vediamo come potrebbe essere stata l’infanzia di Amleto, bambino iperprotetto e succube dei genitori; Giovanna d’ Arco bambina già devota e visionaria, ambiziosa dietro l’apparente semplicità, Hitler, prepotente figlio di un alcolista.


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be legend 1Lo spettacolo è molto divertente, ben scritto, ma una grandissima parte di merito va ai tre ragazzi che hanno saputo tenere il palco come veterani, adeguandosi alla recitazione di Sara Bonaventura e Claudio Cirri, più di parola per Amleto e Hitler, più fisica per Joan d’Arc. Così finiamo col capire il povero Amleto, che vorrebbe fare il motociclista (gli attori in erba entrano ed escono dai personaggi con disinvoltura e gli attori intervistano i veri genitori), ma in attesa di diventare protagonista di un dramma edipico si sente lo sfigato della canzone dei Radiohead- qui nella versione acustica di Damien Rice, è la seconda volta che abbiamo sentito questo incontro Shakespeare/Radiohead sul palco dell’Ambra, interessante – scopriamo come la piccola Giovanna sia già una formidabile spadaccina, e il piccolo Adolf abbia già brutte abitudini, e Babbo Natale ne faccia le spese…

be legend2La morale che ne ricaviamo è apparentemente semplice ma tanto vera, i bambini dovrebbero giocare di più ed essere meno eroi o vittime, ma come sempre nel lavoro degli artisti ogni spettatore ne avrà ricavato un proprio messaggio o la storia in cui identificarsi. Il pubblico certamente si è divertito, l’idea è geniale e aspettiamo di scoprire quali saranno i prossimi personaggi che Teatro Sotterraneo ci racconterà; ma, ripetiamo, senza togliere nulla ai due ottimi Bonavntura e Cirri, gli applausi più calorosi sono andati ai tre giovani, bravissimi, interpreti. Prossimo appuntamento venerdì 6 marzo con Bruno e Villano in “Genesi 4-1”.