Biblioteca Universitaria di Genova, Pellerano (Liguria Libera): “Finalmente la questione sul tavolo del ministro Franceschini”

«Finalmente il caso della Biblioteca Universitaria di Genova arriverà sul foto biblioteca universitariatavolo del ministro alla Cultura Franceschini: un primo importante passo per la nostra città ottenuto anche grazie alle mie numerose iniziative consiliari, e non solo, che in questi anni hanno contribuito a tenere alta l’attenzione su di un investimento pubblico da 32 milioni di euro che rischia di rimanere un’opera incompiuta, a dieci anni dall’inizio dei lavori. Un esempio di opposizione costruttiva che porta frutti». Così commenta Lorenzo Pellerano, consigliere regionale e candidato per Liguria Libera, annunciando l’invio, da parte degli assessori alla Cultura di Comune e Regione, di una lettera indirizzata al Ministro Franceschini contenente l’elenco degli interventi prioritari – indispensabili per completare il trasferimento della biblioteca universitaria nell’ex Hotel Colombia – ma anche la richiesta di trovare nuove risorse per mettere in sicurezza e valorizzare la sede storica di via Balbi 3, antico Collegio dei Gesuiti.

«A poche settimane dagli incontri con la direttrice Petrollo e con il responsabile del procedimento Galletti, a cui ho partecipato insieme agli assessori Berlangieri e Sibilla – spiega Pellerano – siamo arrivati a portare la giusta attenzione a livello di Governo su quello che rappresenta un gioiello architettonico unico e forse il maggiore investimento degli ultimi anni per Genova in fatto di cultura. Un risultato che dimostra l’importanza dell’impegno condiviso tra istituzioni sulla strada della soluzione dei problemi. Sul tavolo del ministro Franceschini presto verrà recapitato il dettaglio delle richieste di intervento che Genova e la Liguria formulano con una voce sola: dal completamento dei lavori di arredo ai piani 1 e 2, all’impermeabilizzazione delle strutture, all’allestimento dei depositi che dovranno custodire centinaia di migliaia di libri ad oggi “prigionieri” della vecchia sede di Balbi 3, dove l’impianto anti-incendio non è più attivo perché non a norma. Inoltre la richiesta che possa essere impiegato nuovo personale, anche dell’ex Provincia, con specifiche competenze nel turismo e nella cultura. È importante che la nuova biblioteca possa essere finalmente valorizzata non solo come luogo di cultura dedicato alla consultazione dei volumi da parte di studenti e ricercatori genovesi e non, ma possa diventare un polo di aggregazione sociale, un centro di cultura di respiro europeo. Ricordo che proprio la nuova biblioteca universitaria oltre a ospitare più di 650 mila volumi – di cui 200 mila “a scaffale aperto” ossia a libero accesso – conterrà la collezione di decine di migliaia di libri donata alla città dal poeta genovese Edoardo Sanguineti, un patrimonio culturale di sicuro richiamo per studiosi e appassionati da ogni parte del mondo che può rappresentare un’attrattiva culturale di primo piano per la città, nel cuore di uno dei centri storici più belli del mondo».

«Anche dal recupero e dalla messa in sicurezza della storica sede di via Balbi 3 nell’ex Collegio dei Gesuiti la città e l’Università potranno cogliere importanti opportunità per creare una cittadella dello studio e della promozione dell’immenso patrimonio librario contenuto da secoli nella libreria gesuitica. Le biblioteche di via Balbi rappresentano solo due, importantissimi, tasselli del ricco mosaico culturale di Genova. Spero proprio che il Ministro Franceschini accolga l’invito che gli è stato rivolto dagli assessori nella lettera e venga al più presto a rendersi conto di persona di quanto Genova ha e quanto ancora potrebbe esprimere in termini di offerta culturale e di attrattività turistica».

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«In questi anni penso si sia investito davvero troppo poco per valorizzare a pieno le potenzialità di luoghi d’arte come il nostro centro storico o il circuito dei Rolli. Genova troppo spesso ha giocato in difesa: solo con grande sforzo – anche grazie a molte mie iniziative in Regione – siamo riusciti a mantenere viva l’Accademia Ligustica, ma anche su quella partita l’impegno del Governo è determinante. Sull’Archivio di Stato, nonostante mie continue sollecitazioni, addirittura non si è riuscito a evitare un assurdo declassamento. Genova deve cambiare marcia: deve riconquistare la consapevolezza di un patrimonio culturale immenso e variegato, difendere la propria identità e le eccellenze che custodisce, riaffermarsi come città protagonista in Europa per cultura e turismo, senza rimanere confinata – nell’immagine che passa all’esterno – ad Acquario e Porto Antico», conclude Pellerano.