IIT di Morego, Rixi: “Difesa a oltranza di un’eccellenza della nostra regione”

«Non possiamo di certo stare a guardare mentre Renzi e i suoi illuminati Edoardo Rixi 1G00ministri, Padoan in testa, ci smantellano l’Iit che rappresenta il fiore all’occhiello dell’eccellenza in campo di ricerca e innovazione, riconosciuto e accreditato a livello mondiale» dice Edoardo Rixi, vicesegretario federale della Lega Nord e consigliere regionale in Liguria, che questa mattina ha presentato un ordine del giorno, approvato all’unanimità in consiglio, impegnando la giunta “ad attivarsi presso il governo per lo stralcio dall’Investment Compact del cambio di mission dell’IIT di Morego e per l’inserimento di un provvedimento che dia la possibilità di partecipazione come socio alle proprie start up”.


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«Occorre una mobilitazione generale della città perché sia fermato l’assurdo disegno del ministro renziano dell’Economia di trasformare l’Istituto italiano di tecnologia di Morego in un grigio centro di burocrazia: un’agenzia nazionale dei brevetti – dice Rixi – Non possiamo accettare che un Istituto dove lavorano 1.100 ricercatori – di cui il 44% stranieri con età media di 33 anni e per il 41% donne – che rappresenta una concreta speranza di sviluppo e di crescita per la nostra città, per la nostra regione e per tantissimi giovani che qui vogliono vivere o addirittura vorrebbero trasferirsi qui dall’estero perché attratti anche dalle bellezze e dal clima della nostra Genova, sia ridotto a un ufficio dove si commercializzano brevetti prodotti da altri».

«Il cambio di mission stabilita dal ministro all’Economia di Renzi nell’investment compact – che di investimento non ha proprio nulla almeno per Genova – è un insulto vergognoso verso tutti coloro che lavorano all’Iit e sfornano ogni giorno invenzioni che stanno facendo fare passi da gigante alla ricerca nella riabilitazione robotica, nelle applicazioni del grafene e nella realizzazione di una retina artificiale. E quasi senza chiedere nulla al governo e quindi alle tasche dei cittadini visto che in circa 10 anni ben 9 sono stati i ricercatori che hanno vinto premi a livello europeo e quindi finanziamenti da milioni di euro. Da quando è nato nel 2005, fortemente voluto dal centrodestra e dalla Lega in particolare che era riuscita a vincere l’agguerrita concorrenza di Napoli come sede alternativa a Genova, l’Istituto ha sfornato 300 brevetti. Oggi l’Iit chiede di poter avere la possibilità di partecipare come socio alle proprie start up, a quelle aziende tecnologiche che nascono dalla ricerca all’interno dell’Istituto stesso e che potrebbero rappresentare una speranza concreta di occupazione futura e altamente qualificata. E il governo che fa? Invece di accogliere la richiesta dei ricercatori, li vuole trasformare in burocrati, avvilendo le loro professionalità di eccellenza e mettendo in fuga altri cervelli da Genova. Una presa in giro in grande stile visto che arriva dopo che, neanche 20 giorni fa, Renzi aveva promesso all’Iit 15 milioni per ampliarlo. Insomma: le solite promesse da pinocchio fiorentino», conclude Rixi.