Contratto H3G, Franco Bruno (Viviandora): “manca l’evidenza pubblica”

Viviandora «ha seguito con interesse gli articoli pubblicati oggi su vari siti Franco Brunointernet riguardanti la notizia della risoluzione anticipata da parte della Giunta Demichelis del contratto di locazione con la compagnia telefonica Tre scadente nel 2018 nonché del conseguente atto di indirizzo impartito con la stessa delibera di Giunta (n. 274 del 28.11.2014) per stipulare un nuovo contratto di locazione sempre con la compagnia telefonica H3G ma con un canone più basso. Letti i documenti ufficiali sul sito on-line del Comune di Andora e viste le dichiarazioni dell’assessore Nicolini che conferma come la durata della locazione sarebbe addirittura di nove anni, con possibilità di rinnovo per altri 6+6, e che non vi sarebbe stato nessun trattamento di favore nei confronti della compagnia telefonica Tre, quale capogruppo consigliare di opposizione di Viviandora vorrei fare alcune considerazioni» dichiara Franco Bruno.

«Senza entrare nel merito della scelta politica di ridurre un canone di locazione concordato sino al 2018 in favore di uno più basso alla compagnia telefonica Tre per l’effetto della crisi economica, ci chiediamo se la delibera sia stata formalmente assunta sotto un corretto aspetto tecnico. Infatti nella bozza di risoluzione allegata alla delibera, non si rinviene traccia di alcuna giustificazione per la risoluzione del precedente contratto, tanto meno che la Tre si troverebbe in difficoltà economiche tali da giustificare la risoluzione o ancor peggio la stipula di un nuovo contratto. Non si fa riferimento neppure alle trattative di cui parla l’assessore Nicolini. Addirittura nella stessa bozza di risoluzione la Tre si impegna a: “emettere una nota contabile di addebito al fine di recuperare il maggior importo corrisposto al Locatore (il Comune di Andora)”! Comunque, a nostro avviso, l’aspetto più rilevante della vicenda è dato dal fatto come la delibera di Giunta preveda che il nuovo contratto di locazione venga stipulato senza l’osservanza dei principi dell’evidenza pubblica, anche recentemente più volte invocati, per le locazioni, dalla Corte dei Conti. Saremmo quindi in assenza dei basilari principi di trasparenza e imparzialità i quali, per questa pratica, non hanno consentito una comparazione tra offerte di diverse società” – prosegue Viviandora – “Altre compagnie telefoniche, se informate delle intenzioni dell’attuale Amministrazione, avrebbero potuto prendere parte ad una gara e magari il contratto invece che al ribasso poteva essere concluso al rialzo con condizioni più vantaggiose per il Comune di Andora e ciò anche in considerazione dell’elevato valore della locazione. Secondo quanto dichiarato dallo stesso assessore Nicolini questa ammonterebbe (potenzialmente) a complessivi 210.000 euro».

«Un terreno di 15 metri quadrati”, come viene definito dall’assessore Nicolini, è sempre e comunque un bene di proprietà comunale e l’affidamento a privati di beni pubblici, anche in regime di locazione, non può avvenire a trattativa diretta, tanto più a condizioni meno vantaggiose di quelle precedenti. Inoltre contrariamente a quanto asserisce l’assessore di Andora Più nella nuova bozza di contratto, allegata alla delibera di Giunta, la Tre potrebbe recedere anticipatamente con un preavviso di soli 90 giorni (art. 2.4 della stessa bozza) quindi al Comune di Andora non viene assicurato un contratto di 15 anni, come dichiara l’assessore, dal momento che la Tre da oggi potrà recedere in ogni momento. Conseguentemente se la Tre avesse esercitato il suo diritto di recesso in costanza del vecchio contratto valido sino al 2018, il canone sarebbe stato di 12.000 euro annuali mentre con il nuovo contratto sarà soltanto di 10.000 euro. È vero! la matematica ancora una volta non è un’opinione» conclude Franco Bruno, Capogruppo di Viviandora.

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