Liguria, presentato il rapporto Pendolaria di Legambiente; Grammatico: “La lettura dei numeri è impietosa”

Anche quest’anno il rapporto Pendolaria di Legambiente mette in luce le Stazione treni 00difficoltà ad adeguare il trasporto ferroviario alle aspettative di una regione che dovrebbe puntare sul trasporto su ferro per agevolare gli spostamenti dei cittadini e dei turisti.


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“La lettura dei numeri è impietosa – commenta Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria – siamo la nona regione per investimenti sul trasporto pubblico ferroviario con 8,6 euro pro capite e tra trentacinque linee ferroviarie tenute sotto osservazione in tutta Italia, in Liguria abbiamo la Nervi-Voltri dove si viaggia a 25 Km/h. Questa è la linea più lenta fra tutte. Ma i pendolari sono penalizzati su tutte le linee liguri considerato che i tagli al servizio nel periodo 2010-2014 sono stati del 9,8% e l’aumento delle tariffe del 41,2%”.

La Regione Liguria non brilla quindi nella classifica stilata da Legambiente, valutato che in dieci anni la Regione Liguria ha stanziato per i servizi aggiuntivi 122 milioni di euro e per il materiale rotabile 22 milioni di euro. Inoltre la linea peggiore tra quelle osservate la Nervi-Voltri è di gran lunga la più lenta considerato che la seconda è la tratta Circumvesuviana Napoli Garibaldi-Sarno che viaggia a 37 Km/h.

“Il nodo di Genova è particolarmente delicato per il costante aumento del numero di pendolari che si sposta in treno (quasi 100mila in Liguria ogni giorno), i quali lamentano problemi di sovraffollamento delle carrozze e ritardi nella realizzazione degli interventi che potrebbero migliorare la situazione. Il problema nel nodo di Genova è il passaggio, tra le Stazioni di Principe e di Brignole, di treni passeggeri nazionali, internazionali, locali e di merci. Per questo diventa indispensabile accelerare gli interventi per potenziare questa tratta con la realizzazione di nuovi binari e la riqualificazione della stazione di Sampierdarena. Unica infrastruttura completata negli ultimi anni dal punto di vista logistico è lo scalo di Voltri mentre per il completamento della riqualificazione tra Nervi e Voltri la conclusione dei lavori è prevista tra il 2016 ed il 2020”.

“Proprio su una delle tratte metropolitane più frequentate ed affollate d’Italia la Genova Voltri-Genova Nervi peggiora invece anno dopo anno la condizione dei pendolari. Su questa linea sono almeno 25.000 i viaggiatori al giorno, con evidenti problemi di sovraffollamento. La situazione è ancor più grave dalla fine del 2011 quando sono state tagliate 6 coppie di treni, a cui si sommano i tagli di altre 2 coppie nel 2012, arrivando a sole 35 corse per senso di marcia (confermate anche nel 2014), contro le 51 presenti nel 2010. Queste criticità non hanno fatto altro che peggiorare i livelli di puntualità delle corse anche a causa dell’allungamento dei tempi in fermata dovuto alla difficoltà di chiudere le porte per il sovraffollamento. Per risolvere le criticità del nodo di Genova occorre potenziare complessivamente l’offerta del trasporto regionale e interregionale, in particolare separando i flussi di traffico locali da quelli di lunga percorrenza sia sull’asse costiera sia su quella tra Genova ed il Piemonte dove è ormai indispensabile un intervento infrastrutturale della linea almeno fino ad Ovada (AL) visti i 46 km di binario unico sui 63 della tratta, e che al contrario ha di recente visto il taglio di una corsa per il mancato finanziamento da parte della Regione Piemonte. Anche la linea che da Genova Brignole si dirige in Piemonte, passando per Arquata Scrivia non si trova in migliori condizioni: i treni sono fatiscenti, non esiste un abbonamento integrato con i mezzi pubblici locali e in particolare ad Arquata i pendolari sono costretti ad arrivare in stazione con i propri mezzi ed a parcheggiare a pagamento ogni giorno”.

“Il bando per il servizio unico di trasporto pubblico – conclude il Presidente di Legambiente Liguria, Santo Grammatico – previsto dalla nuova Agenzia regionale per il prossimo anno ci auguriamo assuma la necessità di una tariffazione integrata tra le varie forme di trasporto pubblico su ferro e gomma e che al rinnovo del contratto di servizio con Trenitalia si rivedano le penali sulla qualità del servizio erogato per poter effettuare investimenti nel miglioramento della qualità del servizio stesso da garantire a utenti e pendolari”.