Produttività della spesa pubblica in Liguria: presentata interrogazione in Regione

Raffaella della Bianca (Gruppo misto) ha presentato oggi in Consiglio Palazzo Regione Liguria scritta  fp1 x00regionale un’interrogazione chiedendo alla giunta di quali strumenti di verifica e di controllo si è dotata Regione Liguria, per constatare se le azioni politiche intraprese in ambito sia di sanità che di altri dipartimenti per la diminuzione della spesa pubblica hanno prodotto effettivi risparmi, a fronte del mantenimento quantitativo e qualitativo dei servizi erogati ai cittadini. Della Bianca ha rilevato che l’impossibilità di investimenti produttivi con denaro fiscale, a fronte di un problema di ricapitalizzazione delle democrazie, costringe a sovraccaricare la missione espansiva della politica monetaria (soluzione d’emergenza e di breve efficacia) e che negli ultimi 40 anni, gli Stati hanno aumentato tasse e spesa togliendo soldi agli investimenti privati, senza compensare tale riduzione aumentando quelli pubblici. Ciò ha causato una progressiva de-capitalizzazione sistemica in forma di mancata modernizzazione ri-capitalizzante. Quindi – ha rilevato – va introdotto il concetto di “produttività sistemica della spesa pubblica”, semplificabile come criterio di impiegare il denaro fiscale più per investimenti che per mantenimenti.
Per la giunta ha risposto l’assessore alle risorse Finanziarie Sergio Rossetti: « È complicata l’analisi e la valutazione della produttività sistemica della spesa pubblica, perché da una parte le politiche nazionali vanno a definire progressivamente processi di riduzione di risorsa degli investimenti e dall’altra definiscono la necessità di validare e verificare, settore per settore, quale sia effettivamente la capacità di incidere rispetto a questi processi. Purtroppo questo Paese ha già ridotto di oltre il 50 per cento gli investimenti in sede infrastrutturale ed è evidente che qui entriamo in un grande tema: le politiche monetarie dell’Europa. Noi – ha aggiunto l’assessore – abbiamo lavorato su tre direttrici: la prima è stata quella della riduzione della spesa, laddove questa spesa non incideva in modo diretto sugli effetti dei processi della produzione e degli investimenti. Come ci è stato riconosciuto anche dalla Corte dei conti nella relazione di bilancio 2013, nei rendiconti progressivi di questi anni abbiamo operato in una corretta e attenta gestione sulla parte della spesa. Allo stesso modo, ci è stata riconosciuta la validità del sistema del controllo interno che non necessariamente ha una ricaduta sui processi di sviluppo e di produttività. In realtà, il tema, per la Regione Liguria ormai si esaurisce prevalentemente sui processi d’investimento dei fondi europei, perché la capacità d’incidere sui processi d’investimento e sui processi di sviluppo all’interno del sistema economico regionale non passa più attraverso le falcidiate risorse di tipo discrezionale. È chiaro che i tre fondi strutturali, FESR, FSE e Fondo dall’agricoltura hanno al loro interno un sistema di valutazione e di verifica». L’assessore relativamente al Fondo sociale europeo ha spiegato che la Regione opera in riferimento ad una serie di valutazioni legate ad un’analisi dei processi macro economici che riguardano il nostro territorio. «Abbiamo sostenuto con il FESR innovazione e ricerca del distretto quindi si è fatta una politica d’investimento, di ricerca e innovazione». Rossetti ha poi spiegato la politica fiscale della Regione: «Aver tenuto ferme tutte le accise riguardanti l’IRAP da molti anni, che hanno colpito per quanto riguarda l’aliquota regionale solo alcuni settori (credito assicurativo e energetico) e aver esentato l’IRPEF delle famiglie, ora per 30.000, ora per 28.000 euro lordi annui, a contribuente, l’esenzione della quota utile per la Regione, con il fondo sanitario, ha determinato una politica d’impatto sul consumo interno che riguarda circa 60 milioni all’anno di possibilità di spesa da parte dei contribuenti. Rispetto al controllo interno si è già espressa la Corte».
Della Bianca si è dichiarata insoddisfatta della risposta soprattutto in relazione alla spesa sanitaria, che rappresenta l’80% del totale, e ha ricordato che le “fughe” di pazienti fuori regione aumentano e i rilievi della Corte dei conti sul bilancio regionale e ha ribadito l’assenza da parte dell’amministrazione di controlli effettivi.