Natale, attenzione agli ftalati sotto l’albero

Il Natale si avvicina e scatta la corsa agli articoli da regalo. Anche in tempi Giancarlo Grasso 02di crisi, nonostante per il 60% degli italiani si prospetti una riduzione delle spese natalizie, i regali per i più piccoli sono ancora una voce irrinunciabile nel budget familiare di fine anno. Attenzione però agli acquisti da mettere sotto l’albero.
«È fenomeno sempre più diffuso quello della contraffazione con la conseguente immissione sul mercato di prodotti non a norma e quindi potenzialmente pericolosi per la salute soprattutto dei bambini» spiega Giancarlo Grasso, presidente dell’Azienda speciale. «In Italia – dice Grasso – secondo il Mise nel rapporto 2012, si stima un valore di mercato della contraffazione di 6.924 milioni di euro, pari allo 0,45% del Pil. Nel 2013 le autorità doganali dell’UE hanno effettuato 86.854 sequestri per 35,9 milioni di prodotti sospettati di violazione dei diritti di proprietà intellettuale, con un valore delle merci intercettate pari a 768 milioni di euro. L’Italia è il primo Paese dell’Unione Europea per numero di articoli sequestrati. La Cina è il principale paese di origine dei prodotti contraffatti con il 66,1% dei prodotti sequestrati, a cui si aggiunge un 13,3% proveniente da Hong Kong. In questo contesto è evidente la pressione della concorrenza sleale sulle nostre piccole e medie imprese».
Al dato puramente economico si aggiunge un ulteriore aggravante: «Il rischio reale – dice Grasso – è la diffusione sul mercato di prodotti che non rispettino le norme di sicurezza. Nella produzione di giocattoli o più in generale in oggetti di plastica, il caso degli ftalati, che non più tardi della scorsa estate ha fatto scattare un maxi sequestro di braccialetti tossici a Milano, è un rischio concreto a cui il consumatore può essere esposto e da cui può difendersi facendo bene attenzione alla presenza del marchio CE».
«Nel nostro Laboratorio Chimico Merceologico della Camera di Commercio di Savona – dice il direttore, Luca Medini – possiamo svolgere prove su tutti i materiali plastici e rilevare se rispettano i limiti previsti dalla legge nell’utilizzo di contenuti chimici, come gli ftalati, prodotti chimici che vengono aggiunti alle materie plastiche per migliorarne la flessibilità e la modellabilità». Gli ftalati sono sostanze tossiche per organi riproduttivi, soggette a restrizione europea. «Il loro utilizzo – spiega Medini – non è consentito a concentrazioni superiori allo 0,1%, né nei giocattoli né negli articoli destinati all’infanzia. Il motivo della restrizione è dovuto al pericolo di esposizione che può derivare dal masticare o succhiare per lunghi periodi di tempo oggetti che contengono ftalati, distruttori del sistema endocrino umano».
La presenza di ftalati nei giocattoli e il conseguente ritiro dal commercio in vari Paesi europei viene segnalato sistematicamente nel sistema RAPEX a partire dal 2005. «Secondo gli ultimi rapporti del ministero della Sanità – commenta Medini – si tratta prevalentemente di articoli di origine cinese. Dal 2008 una media di più di 110 notifiche l’anno riguarda questa categoria di prodotti pericolosi, per la presenza degli ftalati oltre al limite consentito. Nel 2011 hanno rappresentato il 27% delle notifiche totali relative ai giocattoli: il 488 dei casi».