“Libro dei Decreti della Comunità di Alassio”: presentazione a Palazzo Peloso Cepolla

di Claudio Almanzi – Su iniziativa dell’Istituto Internazionale di Studi Albenga Palazzo Peloso Cepolla fpA1 00Liguri, è stato realizzato e verrà presentato sabato (alle ore 17 a Palazzo Peloso Cepolla), nel cuore del centro storico di Albenga, il “Libro dei Decreti della Comunità di Alassio”di Giovanni Puerari. A presentarlo sarà la professoressa Maura Fortunati dell’ Università di Genova. Il volume dal titolo: “Libro dei Decreti della Comunità di Alassio. La dinamica del testo normativo di un borgo ligure dal sec. XVI al sec. XVIII” è soprattutto interessante perchè racconta la plurisecolare lotta fra le comunità di Alassio ed Albenga: “Il volume- ci ha spiegato la dottoressa Josepha Costa- è il risultato di un lungo studio di Giovanni Puerari, che mette in evidenza l’evoluzione del processo di parziale affrancamento di Alassio dall’autorità del Comune di Albenga cui era storicamente legato. Un rapporto che durerà nei secoli e che avrà una evoluzione che porterà poi alla completa indipendenza di Alassio in periodo “francese”, come del resto è avvenuto per tutti gli altri centri che facevano parte del vasto comune cittadino: da Villanova a Ortovero a Cisano, Ceriale, Borghetto e molti altri. Alassio giungerà poi, sotto Napoleone, a farsi spostare il confine con Albenga fino alla Colombera, accanto a Vadino”.
Lo studio dell’alassino Giovanni Puerari, storico e ricercatore molto noto in tutta la Liguria, è frutto di una ricerca archivistica paziente, che ripercorre il cammino intrapreso dalla comunità alassina per ottenere una forma di autonomia amministrativa dalla città capoluogo, Albenga. Il volume passa in rassegna le forme di governo del territorio in una panoramica che inizia dal Mille circa e termina con la Rivoluzione francese.
Il tema centrale del volume è il costante stato di agitazione e di lotta che caratterizza i rapporti tra le due comunità, quella albenganese e quella alassina. Raggiunto un notevole livello di sviluppo economico e demografico, il borgo di Alassio pretende una libera amministrazione della baia e si appoggia a Genova. “L’atteggiamento tipico della città dominante- dice Puerari- che si può riassumere nel detto “divide et impera”, costringe gli Alassini ad agire in modo unilaterale e ad intervenire spesso violentemente con assalti alle mura avversarie, con ossessive richieste di indipendenza, col maltrattamento dei delegati albenganesi, con la presentazione di memoriali di fuoco presso il senato genovese. I contrasti non si risanano neppure con la nomina di un podestà a metà Cinquecento a favore del borgo alassino. Nascono allora incessanti lamentele sulla competenza giudiziaria del magistrato, sui limiti del suo mandato, sullo scarso interesse dell’autorità agli affari della comunità”.
Il Libro dei Decreti, custodito nell’Archivio di Stato di Savona, contiene nelle sue carte non solo la storia giuridica di un borgo medievale, forse prototipo di quella di molti borghi liguri sottoposti al controllo totale di Genova, ma soprattutto l’evoluzione di una comunità attiva e in espansione, che, consapevole della propria forza, prosegue senza soste nel cammino di emancipazione politica e di sviluppo economico. È nelle frequenti assemblee generali, volte a dirimere le questioni più scottanti, che compaiono i nomi di alassini illustri, di personalità di rilievo nel mondo della cultura e della giurisprudenza. E’ in questo volume che si può constatare la responsabilità dei privati nella gestione dei beni ecclesiastici e nella loro conservazione, che si può verificare l’intervento pubblico nella manutenzione degli edifici di uso comunitario.
L’opera offre una vasta gamma di spunti per approfondimenti di ogni tipo in ogni campo del sapere storico e culturale in genere.


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