Liguria, al via la campagna “Mettiamoci in gioco”; crescono richieste d’aiuto: in due anni + 47 %

Sono aumentate del 47% in soli due anni le richieste di aiuto in Liguria da Slotparte dei giocatori d’azzardo. Dal 2011 al 2013 sono infatti aumentate le persone che hanno fatto richieste di sostegno ai servizi SERT dei dipartimenti di salute mentale e dipendenze, passando da 116 a 347, di cui il 22% donne, con un’età media che va dai 40 ai 54 anni. Un fenomeno in crescita a livello nazionale e ligure, frutto anche della crisi economica che spinge tante persone a cercare “fortuna”.
Una fotografia in continuo mutamento che vede anche il gioco on line in aumento tra i nuovi utenti dei SERT che si attestano nel 2013 al 53% del totale. Sono questi alcuni dati forniti questa mattina nel corso della presentazione della campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” che ha visto la presenza dell’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo e del coordinamento ligure della rete contro il gioco d’azzardo costituito da: Acli, Ada, Adusbef, Adoc, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, CGIL, CISL, CNCA, Conagga, Federserd, FICT, Fitel, Fondazione Pime, FP CGIL, Gruppo Abele, Intercear, Ital UIL, Lega Consumatori, Libera, Rete della conoscenza, Scuola delle buone pratiche/Lega autonomie/Terre di mezzo, Shaker-Pensieri senza dimora, Uil, Uil pensionati, Uisp. Associazioni non profit e servizi pubblici insieme per trovare soluzioni e sensibilizzare al problema del gioco d’azzardo. “In due anni – ha spiegato l’assessore regionale alla salute Montaldo – è triplicato il numero delle persone dedite al gioco d’azzardo che si sono rivolte alle strutture pubbliche per essere aiutate. Purtroppo stimiamo che dietro al fenomeno conosciuto si annidi un’ampia fascia di persone sommerse che giocano ma di cui nessuno sa nulla”.
L’obiettivo della campagna “Mettiamoci in gioco” è proprio quello di far emergere il piu’ possibile il problema e aiutare le persone a rivolgersi ai servizi. Partirà prossimamente un corso di formazione rivolto a tutti gli operatori cosiddetti di bassa soglia, coloro cioè che incontrano quotidianamente le persone che chiedono aiuto anche economico presso i patronati, le Acli, le fondazioni antiusura, Libera. Tutti questi addetti verranno sensibilizzati per riconoscere il problema e semmai indirizzare la persona ai Sert e alle strutture di competenza.
“L’obiettivo – ha aggiunto Montaldo – è quello di mettere in campo un coordinamento regionale con operatori pubblici e privati e fare in modo che vengano recuperate tutte quelle persone che mettono a rischio il proprio lavoro e la propria famiglia nell’illusione di fare il colpo della vita. Purtroppo vince sempre il banco e soprattutto la criminalità organizzata che è sempre dietro il gioco d’azzardo. Con il patto della salute che sigleremo entro fine anno ci proponiamo di inserire il contrasto al gioco d’azzardo all’interno dei livelli essenziali di assistenza e lo stato deve coerentemente lavorare per ridurre il gioco e rinunciare a entrate consistenti anche vietando la pubblicità, soprattutto per tutelare i minori”.


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