Viale (Lega) al dibattito “L’avanzata del fondamentalismo in Oriente e in Occidente: il ruolo strategico delle donne”

«Tra pochi giorni sarà la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne Sonia Viale1 xG00ed è importante ricordare che la lotta a ogni fanatismo religioso che abbia come principale vittima sacrificale la donna deve essere un impegno preciso e quotidiano, che vada oltre gli schieramenti politici, le ideologie, per la creazione di un movimento femminile nuovo che sappia ascoltare le vittime di “genere” cristiane, musulmane e di qualsiasi altra religione picchiate, incarcerate, lapidate, uccise in nome di un “credo” distorto».

Così dichiara Sonia Viale, che stasera alle 21 parteciperà al dibattito “L’avanzata del fondamentalismo in Oriente e in Occidente: il ruolo strategico delle donne” al teatro Marenco di Ceva, in provincia di Cuneo. L’evento è organizzato, nella settimana dedicata alla violenza contro le donne, dal circolo culturale “Il Ragno”, in collaborazione con l’associazione “Donne per la Granda”.

Oltre a Sonia Viale, il dibattito vede la partecipazione dei relatori on. Souad Sbai, giornalista di origini marocchine e presidente dell’Acmid-Donna onlus, Alberto Rosselli, giornalista e storico, e Nikzat Khosro, presidente dei medici iraniani in Italia, con l’intervento di Gianna Gancia, presidente regionale Lega Nord Piemonte.

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«L’invasione che si sta verificando nel nostro paese tramite finte operazioni umanitarie come Mare Nostrum – commenta Viale – mette oggi il nostro Paese a serio rischio, creando così le pericolose condizioni per l’avanzata dei fondamentalismi religiosi che non riconoscono alla donna alcun tipo di dignità. Di fronte alla riduzione in schiavitù di migliaia di donne cristiane, c’è un colpevole silenzio, di fronte ai soprusi che le donne straniere in Italia subiscono all’interno delle loro comunità non integrate,  ci sono poche denunce. Oltre a fermare subito l’arrivo di massa di clandestini, come chiediamo da mesi, è urgente che si creino le condizioni reali di pari opportunità alle donne attraverso interventi sul welfare per le nostre famiglie. Non è di certo con bonus una tantum alle neomamme che si incentivano le donne a diventare madri e nel contempo imprenditrici o lavoratrici full time. Bisogna offrire asili gratuiti perchè tutte le mamme non si vedano sempre e comunque superate nelle graduatorie da chi è arrivato in violazione delle normative; occorre indirizzare le poche risorse rimaste per il nostro welfare prima ai cittadini.  Bisogna insomma invertire una rotta che il governo Renzi, quello dei bonus a spot, ha dimostrato di non saper invertire, ignorando nei fatti le “pari opportunità”, a cui ha scelto di non dedicare neppure un ministro».