Rifiuti, Rixi (Lega): “Liguria come il profondo Sud”

«Se oggi Genova raggiunge a stento una media del 32% di raccolta Edoardo Rixi 1G00differenziata e si colloca sotto la media italiana del 37,7% in linea con la media del Centro e Sud Italia, è grazie alla pessima gestione delle giunte di sinistra che sia in Regione sia in Comune non hanno voluto o saputo lavorare per risolvere il problema della chiusura del ciclo dei rifiuti. E oggi, con una discarica a Scarpino diventata un autentico “colabrodo” di percolato e senza un piano regionale dei rifiuti, i cittadini si trovano a pagare 3 milioni di euro al mese per conferire la propria rumenta nelle regioni limitrofe e con la prospettiva di vedersi recapitare nel 2015 bollettini della Tari stellari, con aumenti ulteriori del 50% che si aggiungono alle tariffe più salate d’Italia». Duro l’intervento di Edoardo Rixi, consigliere regionale della Lega Nord, di questa mattina in aula durante il dibattito dedicato ai rifiuti in Regione.

«Penso che se si è arrivati a questa situazione vergognosa è anche e soprattutto perché la società incaricata a gestire i rifiuti genovesi, cioè Amiu, aveva tutto da guadagnare dal conferimento in discarica e tutto da perdere nella differenziata. Amiu ha gestito per anni la discarica come un enorme salvadanaio, che mentre si riempiva di rumenta anche proveniente dai Comuni della provincia rimpinguava le casse della società, in salda mano della sinistra genovese. Così nel 2014 ci troviamo con una regione distante di 15-20 punti nella differenziata dal resto del Nord – che raggiunge invece quote tra il 47 e il 55% – e zero certezze su un impianto per lo smaltimento finale, indispensabile nella chiusura del ciclo dei rifiuti. Anche nell’ultimo piano industriale presentato da Amiu ci sono evidenti falle che hanno già aperto la strada dei ricorsi dei Comitati sugli impianti di separazione secco-umido previsti per il prossimo futuro. I cittadini si sentono, giustamente, traditi da quegli stessi rappresentanti che in campagna elettorale hanno sbandierato la promessa di risolvere il problema dei rifiuti senza impattare sulla salute degli abitanti. Alla resa dei conti, così non è. E allora si prospetta l’ennesima battaglia fatta di ricorsi e di controricorsi che portano inevitabilmente a un risultato: il nulla a cui le giunte di sinistra hanno ormai tristemente abituato i liguri e i genovesi in particolare».