Statuto del consiglio regionale Liguria, Torterolo: “No ai listini camuffati”

«Siamo assolutamente contrari ad aprire alla possibilità di nominare 7 Maurizio Torterolo 02assessori su 7 tutti esterni come propone la maggioranza a guida PD nella modifica allo statuto che regola il funzionamento del consiglio regionale. È evidente che quanto approvato col nostro voto contrario in commissione avrà come risultato un listino che esce “dalla porta e rientra dalla finestra”, con conseguente aggravio di spese per i cittadini e una palese presa in giro degli elettori». Così interviene Maurizio Torterolo, capogruppo della Lega Nord in Regione Liguria, che ha votato contro la proposta presentata dal PD durante la seduta della commissione consiliare I Affari generali.

«Oltre ad aumentare il numero degli assessori da 6 a 7 – spiega Torterolo – li si vorrebbe trasformare in una sorta di “listino camuffato”, lasciando di fatto aperta la possibilità che siano nominati tutti esterni. Possiamo essere anche d’accordo che, su 6 o 7 assessori, ci possa essere la scelta di un esterno, nel caso la persona individuata abbia chiare e comprovate competenze professionale in uno specifico settore: sarei d’accordo se, ad esempio, nella prossima legislatura fosse scelto Renzo Piano come assessore all’Urbanistica, ma non sarei d’accordo se fossero nominati 6 Renzo Piano, uno per ogni assessorato. Sarebbe la palese dimostrazione dell’incompetenza degli eletti e soprattutto ci sarebbe molto più di un ragionevole sospetto sulla fondatezza di sei nomine esterne. Verrebbe il dubbio che si usi la “poltrona” di assessore esterno per sistemare qualche “trombato” o per adempiere magari a qualche patto pre elettorale con qualche partitino di seconda o terza fascia. Siamo contrari a trasformare qualsiasi carica consiliare in possibile merce di scambio, ingannando di fatto gli elettori che non vedrebbero il “listino” di maggioranza bloccato nella nuova legge elettorale regionale, ma se lo ritroverebbero di fatto all’insediamento della giunta. Nell’ottica di un effettivo risparmio e di razionalizzazione del lavoro consiliare, proporrò invece una riduzione dalle attuali 8 commissioni a 5, numero più che sufficiente per l’operatività e l’efficienza del consiglio. Questa misura avrebbe come immediata conseguenza la riduzione di sei tra presidenti e vicepresidenti di commissione e conseguente sgravio di costi».