Rixi: “La Liguria snobba i piani europei per la prevenzione degli incendi boschivi”

«La Regione Liguria sembra allergica alla parola “prevenzione” anche Edoardo Rixi 1G00quando si tratta di incendi che, com’è noto, sono tra le prime cause della deforestazione in atto sul nostro territorio con conseguenze disastrose sul piano della difesa naturale del suolo in caso di forte piogge: frane, smottamenti e cascate di fango e legname che sempre più spesso arrivano dai monti fino alle coste».


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Questa la denuncia di Edoardo Rixi, consigliere regionale della Lega Nord, che ha presentato un’interrogazione urgente per conoscere il motivo della mancata partecipazione della Regione Liguria al progetto Alp Ffirs, del Programma di Cooperazione Territoriale Spazio Alpino (www.alpine-space.eu), cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). «Un progetto transfrontaliero – dice Rixi – che oltre alle regioni dell’arco alpino, di cui fa parte anche la Liguria – le Alpi iniziano sopra Voltri con il massiccio del Beigua – ha coinvolto Paesi esteri tra cui Francia, Svizzera e Austria».

«I partner di progetto sono 15 istituzioni pubbliche appartenenti a regioni dell’arco alpino: servizi meteorologici, squadre antincendio, università, autorità regionali e nazionali incaricate della prevenzione degli incendi, servizi forestali. L’obiettivo è la costituzione, nella regione alpina, di una rete per la riduzione degli impatti provocati dagli incendi boschivi che, sulla base di politiche condivise di gestione e prevenzione del rischio, promozione dell’aiuto reciproco nelle azioni di prevenzione, addestramento e lotta attiva».

«Sappiamo bene quanto la nostra regione sia da sempre interessata da incendi che soprattutto nel periodo estivo assumono dimensioni spesso spaventose, alimentati anche dai forti venti che battono la Liguria. Inoltre, visti i tagli che hanno interessato il corpo dei Vigili del Fuoco sotto la scure del ministero degli Interni, sarebbe decisamente utile ed efficace unire le forze con le regioni vicine con analoghe problematiche. Visto che la possibilità per creare una rete davvero efficiente di prevenzione era a portata di mano, vorrei capire perché la nostra Regione ha deciso di non aderire al progetto. Forse perché la rete di prevenzione regionale è già efficiente contro ogni calamità naturale? Visti i disastri provocati dagli ultimi eventi meteorologici, non sembrerebbe proprio», conclude Rixi.