Bilancio regionale, Pellerano: “Game over: la finanza creativa della giunta Burlando al capolinea”

«Attendo di leggere le motivazioni della decisione della Corte dei Conti che Lorenzo Pellerano 2ha sancito l’inammissibilità del ricorso presentato dalla Giunta Burlando contro la bocciatura del bilancio dell’ente di Piazza De Ferrari. Sicuramente saranno più chiare dei primi commenti arrivati dall’assessore al Bilancio ligure: una cortina fumogena e un atteggiamento del tipo “facciamo finta di niente”. Pare invece che la stroncatura del bilancio regionale sia confermata, e le contestazioni gravissime. Per quanto riguarda la vicenda Arte la Liguria era accusata di aver camuffato come vendita un’operazione che doveva essere iscritta al passivo del bilancio, facendo così sparire dal bilancio della Regione un debito di oltre 100 milioni. In attesa delle motivazioni ricordo che è da dicembre 2011 che sollevo dubbi e perplessità – evidentemente fondate – sulla fallimentare operazione di “scarica-debiti” messa in atto dalla Regione in danno di ARTE Genova, l’ente strumentale per l’edilizia pubblica. Ora che è stato respinto anche il ricorso presentato dalla giunta Burlando contro le prescrizioni della Corte dei Conti ligure dello scorso luglio, mi aspetto che chi ha sbagliato si assuma le proprie responsabilità e non scarichi le proprie colpe sui liguri, costringendoli a subire aumenti di Irpef, Irap o eventuali altri balzelli».

Così Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, commenta la notizia della bocciatura del ricorso presentato dall’ente di via Fieschi alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti.

«In questi tre anni – spiega Pellerano – abbiamo dato più volte l’occasione a questa Giunta per fare passi indietro e correggere il tiro. Non sono bastate le mie osservazioni più volte presentate in consiglio, un ricorso presentato al Tribunale di Genova dai parenti dei pazienti psichiatrici per ottenere la condanna della Regione – costretta a fare dietrofront sulla vendita degli immobili dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto -, neppure le osservazioni degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze e quelle sulla parifica della Corte dei Conti. Nonostante moltissimi campanelli d’allarme Burlando con i suoi assessori al Bilancio Rossetti, alla Salute Montaldo e tutta la sua giunta, compresa la “delfina” Paita, hanno caparbiamente insistito nel loro disegno e difeso allo strenuo un artificio contabile ideato per tappare i buchi di bilancio di Regione Liguria e scaricare i debiti su di un Ente strumentale la cui finalità istituzionale è quella di dare una risposta all’emergenza abitativa che interessa migliaia di famiglie. Una truffa in danno di chi abita nelle case popolari ed un’operazione di finanza creativa dalle gambe corte, partorita da funzionari che probabilmente, nonostante i danni enormi causati all’ente, avranno ricevuto bonus e premi “di risultato” a fine anno. Dopo la scellerata decisione di far indebitare ARTE per 103 milioni di euro – ideata a fine 2011 e realizzata nel corso del 2012 – ci sarebbe stato tutto il tempo per rimediare, anche alla luce dei costi e dei rischi sempre maggiori corsi da Arte. La giunta Burlando ha preferito invece insistere negli errori. E ora che una voce da oltre 100 milioni di euro dovrà passare dall’attivo al passivo di bilancio, come pensano di rimediare da Piazza De Ferrari? La Regione dovrà accendere nuovi mutui? Con che costi? E la Giunta come pensa di agire per mettere in sicurezza Arte Genova? Sono anni che denuncio questo scandalo, ora pare che il gioco delle tre tavolette sia giunto al termine».

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«Davanti a contestazioni così gravi ed eclatanti, davanti alla pervicacia nel perseguire una strada che si dimostra completamente sbagliata mi aspetto oggi una piena assunzione di responsabilità politica. Nel frattempo leggerò con attenzione gli atti e continuerò a vigilare affinché il conto degli oltre 100 milioni di debito aggiuntivo non sia scaricato, come già avvenuto per tanti errori di questa giunta, sulle spalle dei liguri. Una soluzione questa che sarebbe inaccettabile e a cui annuncio – ancora una volta – dura opposizione in ogni sede. Inoltre mi aspetto che nel primo consiglio utile la giunta relazioni sui dettagli di questa situazione» conclude Pellerano.