Oggi, martedì 7 ottobre, alla Libreria Feltrinelli di Savona è stata presentata la Stagione Concertistica 2014/2015 dell’Associazione Musicale Rossini.
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In linea con una consolidata e fortunata tradizione, anche quest’anno l’Associazione Rossini proporrà al Teatro Nuovo di Valleggia, a partire dal prossimo 16 ottobre e fino al 5 marzo 2015, una rassegna concertistica dedicata alla musica da camera, articolata in otto appuntamenti, tutti di giovedì, cinque nei mesi di ottobre e novembre e tre da gennaio a marzo 2015. Inoltre un concerto sarà replicato ad Albenga nell’Auditorium San Carlo a Palazzo Oddo.
Due concerti saranno dedicati al ricordo del M° Pino Briasco appassionato frequentatore del Teatro Nuovo, graditissimo socio della Rossini e più volte ospite in qualità di esecutore. Questi due concerti rappresentano pertanto un omaggio al grande chitarrista savonese, scomparso il 12 Febbraio di quest’anno.
Il primo concerto (16 ottobre) è affidato alla chitarra del M° di Calice Ligure Riccardo Pampararo che, diplomatosi con il M° Briasco, nella sua attività concertistica ha sempre ottenuto vivo apprezzamento da parte del pubblico e della critica per la tecnica, la bellezza, la forza del suono e la sensibilità musicale.
Il programma, che abbraccia esperienze geograficamente lontane (la Spagna, il Centro e il Sudamerica) ma accomunate negli esiti sonori da pronunciate affinità di matrice linguistica ed espressiva, attinge sia dal repertorio classico sia da quello del flamenco ed è felicemente contaminato con moderne musiche da film, melodie dei Beatles e con l’inno dei Led Zeppelin. Il M° Briasco viene ricordato anche come compositore con due brani, Danza per Edo e Millenium.
Sarà poi la volta di Eduard Kunz, indicato dal “BBC Music Magazine” come uno dei dieci grandi pianisti del prossimo futuro e vincitore di quattordici primi premi nei più prestigiosi Concorsi Pianistici Internazionali. Il giovane pianista russo terrà due concerti, ad Albenga (Palazzo Oddo – 22 ottobre) e al Teatro Nuovo Valleggia (23 ottobre), nei nomi di Scarlatti, Rachmaninov e Ciaikovskij. Del maestro italiano, coetaneo di Bach e Händel, il programma ospiterà pagine estratte dall’imponente e variegata produzione di sonate per clavicembalo cui l’autore deve la sua fama e il ruolo fondamentale per i futuri sviluppi dello stile classico. Per quanto riguarda invece l’ampia sezione russa del concerto, sarà una terna di brani dai sei Moments musicaux op. 16 a darci un saggio della raggiunta maturità tecnica ed espressiva di Rachmaninov, mentre al ciclo integrale delle ciaikovskiane Stagioni spetterà il compito di farci apprezzare un pianismo in cui l’intento didascalico si sposa felicemente a un lirismo intriso di sottigliezze armoniche e contrappuntistiche. Ospite già in passato dei concerti dell’Associazione Rossini, Eduard Kunz, dopo i due recital in Liguria, inizierà una breve tournée nel nord Italia con l’Orchestra di Padova e del Veneto con la quale eseguirà a Milano, Padova e Trieste i due concerti per pianoforte e orchestra di Ciaikowskji.
Il concerto del 6 novembre sarà interamente dedicato a Bach con il duo composto da Giuseppe Nova, considerato uno dei più rappresentativi flautisti italiani della sua generazione (il Washington Post ha definito «affascinante» la sua recente performance nella capitale statunitense) e il pianista genovese Andrea Bacchetti, reduce dalla trionfale tournée estiva a Hong Kong e in Giappone.
Del grande compositore tedesco saranno eseguite tre sonate per flauto e pianoforte, la partita in la minore per flauto solo e il Concerto Italiano.
Il secondo concerto dedicato al ricordo di Pino Briasco (13 novembre) vedrà come protagonisti due figli d’arte che hanno alle spalle una carriera costellata di successi, entrambi figli di due grandi chitarristi: Carlo Fierens, figlio di Guillermo, allievo di Andrés Segovia e Federico Briasco figlio di Pino, della scuola italiana di Mozzani e Palladino. Il programma coniuga la più illustre scuola barocca – nei nomi di Bach, Händel e Domenico Scarlatti – e il repertorio tradizionale per chitarra classica, ben noto ai frequentatori di questo strumento. Sarà anche eseguita una composizione per duo di chitarre del M° Pino Briasco, per ricordarlo anche nella sua figura di compositore.
Chiuderà la prima parte della stagione (27 novembre) il sestetto di Riccardo Zegna “Quasi Classico” (Federico Zaltron, violino; Enrico Di Crosta, violoncello; Marco Moro, flauto; Gabriele Evangelista, contrabbasso; Andrea Melani, percussioni e Riccardo Zegna, pianoforte), con un programma quasi interamente dedicato a composizioni del celebre pianista jazz cui si deve anche l’inserimento di due brani rispettivamente di Fritz Kreisler e di Heitor Villa-Lobos. “Quasi Classico” vorrebbe essere il “trait d’union” tra la musica da camera storicamente intesa e la libertà, l’immediatezza e il carattere di improvvisazione ritmicamente pulsante del jazz.
Dopo la pausa natalizia la rassegna riprenderà il 15 gennaio con il duo Eva Randazzo (arpa e voce) e Salvatore Salonio (voce), che faranno rivivere l’atmosfera e il divertimento dei salotti dell’ottocento e del primo novecento dove l’arpa, grazie alla sua espressività ed alla piacevolezza del suono, fu spesso protagonista degli eventi musicali domestici spesso anche accompagnando il canto. Il programma attinge ad un vasto repertorio di arie d’opera, lieder e brani strumentali (Händel, Schubert, Strauss), senza perdere di vista la musica popolare con le canzoni napoletane e italiane (Donizetti, Mascagni, Tosti).
Prende le mosse dalla più illustre tradizione classica e, scorrendo attraverso differenti volti del repertorio ottocentesco, approda al camerismo del secolo scorso il concerto del 19 febbraio affidato al Trio composto da Laura Guatti, flauto; Marco Ferrari, violoncello e Loris Orlando, pianoforte. Illustre rappresentante del classicismo viennese, Haydn apre infatti il programma con uno dei prodotti della tarda maturità, il Trio Hob. XV, n. 16, composto nel 1790 nell’imminenza del suo trasferimento londinese. Segue, ancora in ambito tedesco ma di epoca romantica (1819), il Trio op. 63 di Weber, dove il flauto si fa corredo essenziale al canto lamentoso di un pastore, mentre il successivo analogo lavoro di Donizetti, opera di un compositore ancora in fase di formazione, offre già evidenti spunti melodrammatici. Chiude il concerto il Trio del compositore ceco Bohuslav Martinu, una composizione del 1944, testimonianza consapevole dei problemi linguistici del Novecento musicale, ma con lo sguardo rivolto soprattutto al passato.
Particolarmente variegata, infine, la rassegna di brani proposti dal M.° Bacchetti per l’appuntamento che il 5 marzo chiuderà la Stagione. Distribuita in due momenti nettamente distinti, essa riunisce nella prima parte, densa di nomi e titoli, pagine pianistiche ben conosciute di Liszt e Debussy (del maestro francese anche il celeberrimo Prélude à l’après-midi d’un faune trascritto per pianoforte solo) accostate ad altre meno frequentate ma che condividono con le prime un più o meno scoperto richiamo alla luminosità, sia essa quella velata della notte ovvero quella abbagliante del pieno sole. Ė invece di marca intellettuale la luce che illumina le pagine bachiane delle Variazioni Goldberg cui è interamente dedicata la seconda parte del concerto, monumentale omaggio al sapere sperimentale tradotto in forme di assoluta bellezza.
Nel corso della serata sarà presentato l’ultimo successo discografico del pianista genovese: Partiture inedite di Johann Adolph Hasse, edito dalla RCA, collana “La tastiera italiana”. Il concerto sarà poi replicato presso la Fundación Juan March di Madrid.