Regione Liguria: incontro con gli edili sulla drammatica crisi del settore

Oggi la seduta del Consiglio regionale è stata sospesa per accogliere una Palazzo Regione Liguria scritta  fp1 x00delegazione degli edili. Dopo una discussione all’OdG sul Consultorio genovese del Lagacciol’intervento di Pellerano il presidente del Consiglio regionale Michele Boffa ha spiegato che era in corso una manifestazione degli edili e che sarebbe stato opportuno sospendere la seduta per incontrarli. Marco Melgrati (FI), pur esprimendo la propria vicinanza alla categoria degli edili, ha sostenuto che bisogna dare una regolamentazione a questo tipo di incontri realizzandoli al termine della seduta.
Boffa ha concordato con il principio invitando però i consiglieri a essere realisti e a valutare i problemi di ordine pubblico e che comunque sarebbe stato difficile proseguire la seduta del consiglio nel corso di una protesta di lavoratori colpiti duramente dalla crisi.
Edoardo Rixi (Lega Nord – Liguria Padania) ha concordato con Boffa, Matteo Rosso (FI) ha proposto di tenere l’incontro in aula. La proposta è stata accolta dalla conferenza dei capigruppo.
I rappresentanti sindacali di Cgil Cisl Uil sono quindi intervenuti in aula chiedendo alla Regione il mantenimento di «impegni concreti presi in passato per salvaguardare il settore dell’edilizia. I sindacalisti dell’edilizia hanno riportato «dati disarmanti: sono oltre mille i lavoratori che hanno perso il lavoro quest’anno mentre il consuntivo degli ultimi quattro riporta una perdita negli ultimi quattro anni di 4000 posti a Genova e 6000 in Liguria. Un salasso che non ha paragoni in altri settori produttivi. I sindacati hanno sottolineato che spesso si tratta di famiglie monoreddito con figli che rischiano di precipitare rapidamente nella povertà. I sindacalisti hanno invitato la Regione ad avviare iniziative concrete per la riqualificazione del patrimonio pubblico, degli ospedali, delle scuole per la messa in sicurezza del territorio colpito dal dissesto idrogeologo. Sia da parte dei sindacalisti, ma soprattutto da parte di singoli lavoratori si è protestato per l’ingresso massiccio nelle opere in appalto di maestranze provenienti da altre regioni e da altri territori. Qualcuno ha adombrato anche che queste assunzioni siano frutto di pressioni non del tutto trasparenti e legali. I sindacati hanno chiesto alla Regione Liguria un impegno inedito e straordinario per fronteggiare una situazione definita di assoluta emergenza anche per l’esaurimento degli ammortizzatori sociali. I sindacalisti hanno richiamato l’accodo stipulato un anno con la Regione Liguria per la trasparenza negli appalti per il terzo valico, per le garanzie di sicurezza e per la formazione professionale. Secondo i sindacati, questo accordo di fatto è lettera morta a parte il gruppo di persone che ha seguito i corsi senza per altro trovare ugualmente occupazione. Alcuni lavoratori hanno parlato di una «guerra fra poveri», liguri e immigrati, che sta per scoppiare.
Raffaella Della Bianca (Gruppo Misto – riformisti italiani) Ha sottolineato che il comparto dell’edilizia ha sentito la crisi prima degli altri ed è sotto scaccio da più di cinque anni. Della Bianca ha fatto appello al presidente perché intervenga sul Cociv, il General Contractor incaricato della progettazione e costruzione del Terzo Valico, è il Consorzio COCIV  terzo valico, al fine di ottenere che vengano impegnate il più possibile maestranze liguri. «Dobbiamo creare una lobby territoriale per dare risposte immediate a qualche centinaio di lavoratori.
Marco Melgrati (FI) Ha chiesto di semplificare le leggi per andare incontro agli imprenditori. «Dell’articolo 18 non importa a nessuno. Quello che serve è liberalizzare la sopraelevazione dei sottotetti, facilitare le ristrutturazioni, garantire l’ampliamento delle volumetrie del 50% in caso di demolizione e ricostruzione. Fortunatamente il governo ha predisposto una legge nazionale che semplifica le procedure e impedisce che tar e procure possano impugnare le norme regionali. La Regione Liguria deve far partire i lavori pe la gronda, il completamento del raddoppio della ferrovia del ponente,il ribaltamento a mare della Fincantieri, la realizzazione degli ospedali previsti «mettendo fine a un balletto vergognoso fra i vari assessori».
Ezio Chiesa (Gruppo Misto) ha ricordato: «Per la categoria degli edili l’art 18 non vale: un lavoratore può essere lasciato a casa una volta finito il lavoro. Però la disoccupazione aumenta in modo allarmante. Questo dimostra che quello dell’articolo 18 è un falso problema. Chiesa ha invitato a rivedere le regole sugli appalti grazie alle quali oggi può vincere una gara anche un’azienda che non ha dipendenti. Norme che danneggiano le imprese serie che non riescono ad assumere. Chiesa ha chiesto la creazione di un albo nazionale delle aziende virtuose che rispettano le regole, versano i contributi alla cassa edile e rispettano la norme di sicurezza dando priorità a loro nell’assegnazione degli appalti. Chiesa ha inoltre ribadito la necessità di una clausola a favore dei lavoratori locali.
Sergio Scibilia (Pd) Ha condannato «il sistema degli appalti al massimo ribasso che ha portato alla povertà e allo sfruttamento. Occorre incentivare la demolizione e la ricostruzione: ci sono interi quartieri da demolire e capannoni abbandonati da riqualificare. Nei cantieri occorre maggiore sicurezza: i controlli Asl non sono sufficienti e spesso sono esclusivamente burocratici».
Edoardo Rixi (Lega Nord – Liguria Padania) ha giudicato opportuno far venire in aula i lavoratori perché finalmente «si è toccato un tema concreto». Rixi ha ribadito che vanno «sboccati i soldi della pubblica amministrazione e il patto stabilità che ingessa i comuni. Oppure va garantito un sussidio ai disoccupati. In tutti i casi vanno tutelati i lavoratori liguri» .
Lorenzo Pellerano (Liste Biasotti) ha invitato la giunta a finanziare l’agenzia Arte per favorire il recupero del centro storico di Genova e delle case popolari.
Il presidente della Giunta Claudio Burlando ha detto di voler dare all’incontro uno sbocco operativo: «Di fatto c’è una sola grande opera in corso di realizzazione che può dare occupazione nell’immediato: il Terzo Valico e che può dare risposte in termini di lavoro per 6-7 anni nella punta massima si arriverà a 4500 lavoratori. La gronda è ancora in forse e il ribaltamento a mare darà lavoro al massimo a 100 persone. Capisco la disperazione di tante famiglie a Genova e non solo dobbiamo concentrarci su un obiettivo. Fino a poche settimane fa il terzo valico era in forse ora, grazie la decreto sblocca Italia, abbiamo la certezza che si faccia. Insieme Regione e sindacati dobbiamo intervenire sul COCIV  perché vengano scelte persone del territorio, garantire la formazione professionale così come si è fatto per Metrogenova. Non si può fare una legge regionale che stabilisca che si assumono solo persone del posto possiamo solo premere perché si abbia un occhio di riguardo per le aziende e i lavoratori di Genova. Per quanto riguarda i controlli delle Asl, se si hanno notizie di comportamenti non corretti pregi di segnalarli affinché si possano prendere i dovuti provvedimenti».
Dopo l’intervento di Burlando i sindacati hanno chiesto la creazione di un tavolo e il congelamento delle assunzioni da parte del Cociv per garantire occupazione alle maestranze liguri. «Importante – hanno detto – è la questione sicurezza:
se in una galleria ci scappa il morto si blocca tutto e la città resta una gruviera». Si sono detti d’accordo sull’impegno per il terzo valico ma hanno ribadito che l’occupazione nel settore non viene solo dalle grandi opere ma dalla molteplicità di interventi sul territorio e hanno chiesto progetti di quartiere per fare ripartire l’edilizia in città e hanno chiesto la creazione di un tavolo permanente per le piccole opere.
Gino Garibaldi (Ncd) ha aggiunto che «la Regione Liguria non può lasciar cadere la questione dell’edilizia» e ha invitato a portare il problema in commisione per un approfondimento».
Il presidente del Consiglio regionale Michele Boffa ha convenuto e ha invito la IV commissione consiliare a lavorare sul tema e i consiglieri a far tesoro dell’incontro di oggi concentrare le iniziative consiliari sui temi di rilevanza relativa maggiore.


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