Clima, ambiente e petrolio – Greenpeace, “Save The Arctic”: a Genova mostra fotografica

Greenpeace gruppo locale di Genova inaugura venerdì 19 settembre alle Save the arcticore 18.00 presso Palazzo Verde (Via del Molo n. 65) la mostra fotografica “Save The Arctic”, un viaggio in uno degli ecosistemi più fragili e meravigliosi del pianeta attraverso le immagini delle sue bellezze, delle minacce e delle azioni iconiche organizzate da Greenpeace per proteggerlo.
È possibile visitare la mostra nei seguenti giorni di Settembre, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00: – venerdì 19, sabato 20, domenica 21; – venerdì 26, sabato 27, domenica 28 .
«Con questa mostra Greenpeace vuole ricordare che il rapido scioglimento dei ghiacci ha aperto nuove vie di transito e l’Artico, un tempo irraggiungibile, è diventato la meta privilegiata per l’estrazione di petrolio. A capo di questa corsa all’oro nero c’è Shell che, dopo i ripetuti fallimenti in Alaska, vuole riprovarci ora nella Russia artica con il suo nuovo partner Gazprom. L’Artico è uno degli ambienti più difficili e impegnativi in cui l’industria del petrolio possa lavorare. Ghiacci spessi, tempeste e venti freddi, mesi di buio e assenza di infrastrutture. Le condizioni rigide ed estreme della regione artica aumentano le probabilità di incidenti. Nessuno qui sarebbe in grado di fermare un’eventuale fuoriuscita di petrolio. Ciononostante, molte compagnie sono pronte a dare inizio alle attività estrattive in questi luoghi».
«Purtroppo l’ecosistema Artico non è l’unico a essere minacciato da Shell. La compagnia anglo-olandese, insieme all’italiana Eni, ha progetti di trivellazione anche nel Mediterraneo, un mare semi chiuso dove una “marea nera” avrebbe conseguenze disastrose sull’ecosistema marino, sulle risorse della pesca e sull’economia locale. Con questo evento Greenpeace vuole diffondere la sua campagna in difesa dell’Artico affinché questo fragile ecosistema sia protetto per sempre! Su www.SaveTheArctic.org è possibile aderire alla petizione per chiedere alle Nazioni Unite di dichiarare l’Artico un santuario globale, una zona protetta da ogni tipo di sfruttamento industriale».