“Rubik’s Cube”, Norvegia e Italia si incontrano a Palazzo Oddo: in mostra Heyerdahl, Lislerud e Bilabini

“Rubik’s Cube”: è un tributo a uno dei più celebri rompicapi della storia, il rubik's cube mostra Oddotitolo della nuova mostra d’arte internazionale che sarà ospitata nella prestigiosa cornice di Palazzo Oddo, nel Centro Storico di Albenga, con taglio del nastro Venerdì 8 Agosto alle ore 18.30, nelle sale espositive al terzo piano.

Un incontro tra Norvegia e Italia nella mostra collettiva, curata da Pierluigi Luise in collaborazione con la critica d’arte Francesca Bogliolo, che vedrà presenti le opere degli artisti Marian Heyerdahl, Ole Lislerud e Katerina Bilabini. L’esposizione, organizzata e promossa da Pierluigi Luise e dalla Fondazione Gian Maria Oddi, porta avanti il progetto della galleria GroundZero – di cui è fondatore e responsabile lo stesso Luise – desiderosa di creare opportunità di collaborazione e confronto tra artisti italiani e internazionali.

Marian Heyerdahl, figlia del noto antropologo ed esploratore norvegese Thor Heyerdahl, vive tra Italia, Norvegia e Cina. Ha studiato ad Oslo e Pechino; ha esposto in tutto il mondo installazioni che narrano storie di paesaggi e suggestioni emotive. La ricerca di Ole Lislerud, Ole Lislerud, professore dell’Accademia Nazionale di Arte e Design di Oslo, originario dell’Africa, propone una visione della ceramica che traghetta l’osservatore dall’antico al moderno, sperimentandone flessibilità e adattabilità. Katerina Bilabini, pittrice moderna dall’acuta sensibilità, rivela attraverso i contrasti tra bianco e nero la propria passione per la fotografia, scoprendo se stessa attraverso un sottile lavoro concettuale in cui la rappresentazione fisica svolge solo il ruolo di tramite.

Advertisements

L’esposizione resterà aperta fino a Lunedì 18 Agosto, visitabile dal pubblico tutti i giorni dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.30 alle ore 19.30. Al piano terreno di Palazzo Oddo è inoltre possibile in questi giorni visitare la mostra “Città-Meteore” di Marco Laganà.