Le micro e piccole imprese artigiane liguri riprendono a crescere, dopo aver toccato il fondo in questi ultimi anni. Secondo gli ultimi dati Infocamere-Movimprese, elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, la Liguria, dopo un -1% nel primo trimestre dell’anno, chiude la seconda parte del 2014 con una lieve crescita dello 0,26% e 45.234 imprese artigiane all’attivo. Il saldo tra aperture (843) e cessazioni (725) torna a essere positivo, con 118 nuove realtà.
Un’inversione di tendenza, superiore alla media nazionale (+0,05%), che riguarda soprattutto i settori del manifatturiero e delle costruzioni, che raccolgono anche il maggior numero degli artigiani attivi in Liguria (rispettivamente 7.589 e 21.951 imprese). Entrambi i settori, dopo i segni meno registrati a fine marzo (-1,46% e -0,9%), mostrano ora i segnali di una leggera ripresa: il manifatturiero ligure, con 104 aperture e 92 cessazioni di attività, registra un +0,15% (contro il -1,1% medio del Paese), mentre le costruzioni, che vedono 494 aperture contro 371 chiusure, crescono di mezzo punto percentuale (in Italia il comparto registra invece un calo dell’1,75%).
«Assistiamo per la prima volta, dopo alcuni anni – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – a una inversione di tendenza: le imprese artigiane tornano a crescere e quello che più sorprende in modo omogeneo in tutta la Liguria e per ambedue i settori trainanti sia del manifatturiero che delle costruzioni. Speriamo di poter considerare questi dati come timidi segnali di ripresa economica, malgrado le difficoltà a “fare impresa” oggi in Italia, e non piuttosto l’ultima spiaggia di persone che, trovatesi disoccupate, hanno deciso di buttarsi nell’artigianato alla ricerca di una panacea per superare il difficile momento».
Nel manifatturiero è solo la provincia della Spezia a registrare ancora un saldo negativo tra cessazioni e nuove attività: qui il calo, debole, del settore è dello 0,18%. Dopo il -1,27% del primo trimestre dell’anno, l’artigianato spezzino registra ora un segno positivo dello 0,2%: 5.566 realtà all’attivo, con 136 aperture e 123 cessazioni di attività. A Genova, dove è concentrata la maggioranza delle imprese artigiane della regione (23.134, 376 nuove attività e 316 chiusure), la crescita è perfettamente in linea con la media della Liguria: +0,26%. Un’importante inversione di tendenza rispetto al -0,78% registrato nei primi tre mesi dell’anno. A marzo 2014 Savona chiudeva con un -1,26%. I dati di giugno vedono invece l’artigianato savonese crescere al maggior ritmo della regione, con un +0,36%: 174 imprese hanno chiuso i battenti, 208 hanno avviato l’attività, per un totale di 9.416 imprese artigiane attive. Anche Imperia, infine, dopo avere registrato un calo dello 0,9% a inizio anno, vede ora una leggera crescita dello 0,15%. Nell’estremo Ponente ligure sono nate 123 imprese in tre mesi, a fronte di 112 chiusure, per un totale di 7.118 realtà artigiane attive.