Infrastrutture, Pellerano: “Scandaloso che dopo tanti anni manchi ancora un vero autoparco a servizio del Porto di Genova”

«Viste le promesse fatte e non ancora mantenute dall’assessore Paita, Lorenzo Pelleranochiediamo che entro fine mandato questa giunta ci dica una volta per tutte se e quando il porto di Genova avrà finalmente un autoparco all’altezza dei traffici dello scalo e delle reali esigenze degli operatori». Questo l’ultimatum che Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, lancia all’assessore regionale alle Infrastrutture, in corsa per le primarie PD alla presidenza della Regione.

Il consigliere Pellerano, che già a fine 2012 aveva sollevato l’argomento in Regione, ha presentato una nuova interrogazione urgente per conoscere se sono state individuate aree idonee alla nuova struttura e la tempistica di realizzazione.

«L’assessore Paita – spiega Pellerano – rispondendo alla mia interrogazione in Consiglio regionale il 10 ottobre 2012, dichiarava che l’autoparco si sarebbe potuto realizzare nell’area ex Ilva, ma solo dopo la bonifica – effettuata da Sviluppo Genova e Società di Cornigliano – dell’area stessa e la sua consegna all’Autorità Portuale. Sempre in quell’occasione dichiarava che il Governo doveva liquidare “all’Autorità portuale i famosi 70 milioni di euro previsti nell’Accordo di Programma e sanciti dalla recente sentenza del Consiglio di Stato”. Sono passati quasi due anni e, a quanto mi risulta, non si è mossa una foglia o meglio ancora non è uscita alcuna dichiarazione definitiva né da parte dell’Autorità Portuale di Genova né da parte dell’assessorato regionale in merito al futuro di quest’opera indispensabile per il futuro delle attività portuali a Genova e di tutta l’economia di un settore trainante non solo per la città, ma per la regione intera. Ricordo che il porto di Genova è il secondo porto italiano in termini di movimentazione complessiva di merce, pari a circa 50 milioni di tonnellate di merci sbarcate e imbarcate nel 2013, e fra i primi porti mediterranei per quanto riguarda il trasporto containerizzato, con una movimentazione di circa 2.000.000 teus, sempre nel 2013. Come denunciato a più riprese dagli operatori del settore portuale e dell’autotrasporto, il sistema logistico portuale di Genova presenta gravi criticità legate soprattutto alla carenza di infrastrutture portuali e di collegamento e lo scalo non esprime ancora il massimo delle sue attuali potenzialità. Nonostante il difficile contesto, il porto di Genova vede margini di crescita significativi anche con le sole infrastrutture già esistenti che se adeguatamente potenziate – ad esempio con la realizzazione del Terzo Valico – potrebbero consentire in un prossimo futuro forti aumenti in termini di traffici».

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«A oggi, il trasporto su gomma rappresenta la quota maggiore nella movimentazione delle merci da e per il porto di Genova: non solo è complementare al trasporto su ferro, ma rimarrà competitivo anche quando le grandi opere ferroviarie saranno finalmente completate per i trasporti nel raggio di 300/400 chilometri. Oggi i traffici del porto di Genova comportano ogni giorno la partenza e l’arrivo a Genova di oltre tremila camion, provenienti da tutta Europa, destinati a caricare e scaricare merci nei vari terminal e la sola Liguria conta oltre 1.700 imprese di autotrasporto con 10.000 addetti. Quanti posti di lavoro garantirebbe un autoparco di livello europeo, dotato di tutti i servizi accessori (manutenzione, ristorazione etc.)? Per di più la mancanza di un autoparco penalizza non solo gli autotrasportatori, spesso costretti a lunghe soste dovute alle variabili della catena logistica (tempi di riposo obbligatori, ritardi delle navi, esplicamento delle pratiche doganali, attesa per l’apertura dei varchi, ecc), ma anche i residenti dei quartieri vicino al porto. La realizzazione dell’autoparco consentirebbe la fornitura di maggiori servizi agli autotrasportatori e allo stesso tempo garantirebbe maggiore efficienza e velocità commerciale, rendendo il porto di Genova più competitivo. Sindacati e autotrasportatori da anni manifestano la necessità di un’area di sosta attrezzata e denunciano l’immobilismo e l’inerzia delle istituzioni che hanno di fatto impedito la realizzazione dell’autoparco, progettato venti anni fa e la cui localizzazione è stata spostata successivamente da un luogo all’altro della città (ex Colisa, Campi, Trasta, aree ex Ilva, aree aeroportuali)».

«Non è più accettabile questo continuo gioco a rimpiattino su un’infrastruttura vitale per il porto e l’autotrasporto che le amministrazioni di centrosinistra di Comune e Regione continuano a danno esclusivo della prima economia della città e dei genovesi che ogni giorno si trovano a fare i conti con tir in città solo perché al malcapitato autista non è concesso di riposare qualche ora in un’area idonea. Visto che la candidata alle primarie PD Paita quasi quotidianamente dichiara di volersi confrontare sui programmi, le diamo il consiglio, a nome delle centinaia di imprese che lavorano nell’economia portuale che dovrebbe ben conoscere, di mettere all’ordine del giorno della sua agenda politica da assessore alle Infrastrutture la realizzazione in tempi certi di un autoparco degno di un porto che deve competere con gli efficienti scali del Nord Europa», conclude Pellerano.