SEL contraria alla proposta di legge elettorale regionale: sì alla riforma, no alle “larghe intese”

Sinistra Ecologia Libertà riconferma la propria «volontà di arrivare a una Palazzo Regione Liguria scritta  fp1 x00riforma della legge elettorale regionale»; nello stesso tempo, dichiarano Angelo Chiaramonte (Segretario Regionale SEL Liguria) e Carla Nattero (Responsabile Regionale Enti Locali – Segreteria Sel Liguria), «esprimiamo una preoccupazione per i segnali sempre più frequenti che evidenziano la ricerca da parte del PD di un accordo privilegiato con Forza Italia sulla legge elettorale regionale. Il PD pare voler ricercare un accordo in stile larghe intese, come fa Renzi a livello nazionale.

«Precisando che la proposta in tre punti, di cui i giornali ci hanno informato e varata dalla competente commissione regionale, non è stata votata da SEL (il nostro consigliere regionale Alessandro Benzi ha lasciato anticipatamente l’aula), vogliamo sottolineare tre aspetti che riteniamo essenziali: La base di discussione della nuova legge regionale deve essere data dalle diverse proposte di legge presentate, compresa la nostra; Non è accettabile che il premio di maggioranza non scatti a partire da una soglia minima e sia assegnato al partito o alla coalizione che è arrivato primo, anche di un solo voto, rispetto agli altri in competizione. Lo riteniamo sbagliato, perché in presenza di un assetto almeno tripolare questo meccanismo potrebbe riconoscere il premio di maggioranza anche in presenza di percentuali di consenso molto basse; lo riteniamo anche anti-costituzionale, in analogia ai pronunciamenti della Corte Costituzionale sul medesimo tema relativamente alla legge elettorale nazionale. Giudichiamo gravissimo che, sull’altare dell’accordo con Forza Italia, il PD sia disponibile a sacrificare la doppia preferenza di genere, una conquista di civiltà che aiuta a riconoscere alle donne il diritto ad essere presenti nelle istituzioni e a non essere marginalizzate», conclude Sel.