Flexopack sfida i mercati internazionali e amplia le aree commerciali di Villanova d’Albenga

Oltre 30.000 metri quadrati di superficie totale: è questo l’obiettivo di un FOTO STABILIMENTOampliamento già in corso che vede Flexopack protagonista di nuovi investimenti nelle aree di Villanova d’Albenga, dove ha sede l’azienda, oggi leader sul mercato internazionale nel settore degli shopper e dei prodotti biodegradabili e compostabili. Con una produzione annua di 15.000 tonnellate e una sessantina di dipendenti, Flexopack è un’azienda in crescita, in controtendenza rispetto all’andamento economico nazionale e ancor più in relazione ai dati di sviluppo della nostra provincia.

In uno scenario indubbiamente difficile per le imprese del nostro territorio, è confortante constatare che nella provincia di Savona operano realtà che sanno affrontare con successo la sfida dell’internazionalità.

Nata nel 1985 con alle spalle già 20 di esperienza del fondatore Nicola Trimboli nel settore della carta e degli imballaggi, Flexopack è stata tra le prime aziende a investire in tecnologie evolute per la trasformazione delle bioplastiche, attraverso un impianto industriale a ciclo completo. Il vero salto di qualità è avvenuto negli ultimi dieci anni, fase in cui l’azienda ha scelto di strutturarsi tecnologicamente per anticipare le nuove tendenze di un mercato che si stava orientando verso i materiali a basso impatto ambientale: è così che Flexopack, tra le prime aziende in Italia, ha affrontato la sfida di investire in nuovi impianti ed adeguare gli impianti esistenti alla produzione di film biodegradabili molti anni prima che il mercato li richiedesse e con grande anticipo sulla normativa che nel 2011 in Italia ha imposto ai supermercati e al mondo del commercio l’utilizzo di sacchetti biocompostabili.

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Una scelta che ha comportato per Flexopack una indubbia assunzione di rischio, ma che ha premiato l’azienda, che grazie a questo gap, si è affermata in Italia e in Europa come leader nella produzione di shopper biodegradabili e compostabili.

Dice l’amministratore unico e fondatore Nicola Trimboli: “Ho sempre creduto nell’innovazione di prodotto, per questo ho investito e continuo ad investire nel settore del bio: proprio quest’anno abbiamo lanciato FlexoBio, nuovo materiale biodegradabile e compostabile che rappresenta la nuova generazione dei prodotti green. Le sue caratteristiche fondamentali sono una più alta qualità dei biopolimeri, una più elevata resistenza e totale biodegradabilità e compostabilità”.

Il marchio Flexobio è stato presentato quest’anno a Marca, la più importante fiera del settore in Italia. Sul fronte internazionale Flexopack opera con i grandi gruppi della grande distribuzione organizzata e ha riscosso molto successo nelle ultime fiere PLMA ad Amsterdam e IPLS a Mosca. Ma Flexopack, pur nella sua spinta verso l’internazionalità, resta anche un’azienda molto conosciuta e radicata sul territorio di Albenga e della provincia, grazie ad un Cash and Carry che da decenni serve e rifornisce distributori, commercianti al dettaglio, supermercati dell’area per tutte le esigenze di confezionamento e di materiali di consumo.

Sempre in una logica di sinergia con il territorio Flexopack sta attivando con alcuni comuni anche in Liguria, una collaborazione importante in merito alle attività di raccolta differenziata attraverso un innovativo sistema per la tracciabilità dell’utente nella raccolta dei rifiuti. Con ECOTRACK il cittadino potrebbe essere premiato dalla municipalità (o comune) del suo Paese se conferisse correttamente tutti i rifiuti in quanto contribuirebbe a creare dei materiali “puliti”, pronti al riciclo (e quindi con un maggiore valore economico nella vendita del rifiuto stesso). Risulta evidente l’importanza che le tematiche ambientali stanno assumendo trasversalmente, sia in ambito internazionale, che locale: ne è prova la recente normativa europea del 16 aprile 2014, in cui il Parlamento Europeo ha preso a modello la normativa italiana, validandola ed estendendone i criteri di massima al mercato dell’Europa. Grazie alla normativa del 2011 l’Italia in 3 anni è riuscita a ridurre del 50% il volume degli shopper in circolazione, con una svolta decisiva e strategica verso i materiali biodegradabili e compostabili.