La plastica “amica” degli alimenti: nuove regole per rendere più sicura per la salute la conservazione dei cibi e delle bevande

Estate, tempo di pic-nic in montagna e pranzi in spiaggia. Si, ma come Savona Camera Commercio fpA1 00portare cibi e bevande per consumarli all’aria aperta in una calda giornata d’agosto senza pericoli per la salute?

«Un ruolo fondamentale nella conservazione adeguata degli alimentari è ricoperto dai contenitori, specie quelli in plastica, i più diffusi e usati per la propria comodità nell’impiego» spiega Luca Medini, direttore dell’Azienda speciale per la formazione della Camera di Commercio di Savona.

«Per produrre recipienti per uso alimentare come bottigliette per bibite, piatti, bicchieri e recipienti di plastica ma anche per i biberon – spiega Medini – è molto usato il policarbonato, un tipo di plastica rigida, trasparente e altamente performante. Nel policarbonato è usato il bisfenolo A-BPA, una sostanza chimica impiegata prevalentemente in associazione con altre sostanze chimiche per produrre plastiche e resine. Residui di BPA sono presenti anche nelle resine usate per produrre pellicole e rivestimenti protettivi per lattine. Il BPA può migrare in piccole quantità nei cibi e nelle bevande conservati in materiali che lo contengono».

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Ma a quali pericoli è esposto l’organismo umano nell’assunzione di cibi conservati a contatto con queste sostanze? «Grazie alla normativa in vigore – spiega Medini – non esistono rischi per la salute dei consumatori se si rispettano le normative in viogre. Proprio per rendere ancora più sicuro l’utilizzo di contenitori plastici sono stati di recente aggiornati i requisiti di legge per i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire in contatto con i prodotti alimentari». Il nuovo regolamento ha apportato delle modifiche dell’allegato I del regolamento (UE) n. 10/2011, introducendo due nuove sostanze per le quali l’EFSA- European Food Safety Authority aveva espresso parere favorevole a luglio 2012 e modificando alcune limitazioni per altre sostanze già autorizzate. I materiali e gli oggetti in materia plastica immessi legalmente sul mercato in conformità alle prescrizioni del Regolamento (UE) n. 10/2011 che non sono conformi al nuovo Regolamento 202/2014 possono continuare a essere commercializzati fino al 24 marzo 2015 e possono continuare a rimanere sul mercato fino ad esaurimento delle scorte.

«L’utilizzo di materiali conformi alla legge nella conservazione dei cibi – commenta Giancarlo Grasso presidente dell’Azienda speciale per la formazione della Camera di Commercio di Savona – è la prima condizione per mantenere inalterate le proprietà alimentari e organolettiche dei prodotti agroalimentari a tutto guadagno di gusto e salute. Pertanto è opportuno che dalla parte del consumatore finale ci sia un’elevata soglia di attenzione verso il prodotto che si va ad acquistare. Spesso non si considera che anche la più banale stoviglia da campeggio in plastica o un utensile da cucina venduti a prezzi bassissimi possono nascondere serie insidie per la nostra salute oltre che alimentare la concorrenza sleale verso quelle imprese che rispettano tutte le normative a tutela della salute».

Ma come riconoscere se un rotolo di pellicola o una pentola è o no a norma di legge? «Ci sono precisi codici che indicano le caratteristiche nel rispetto dei regolamenti – spiega Medini –a un’azienda che deve dare una totale sicurezza al proprio prodotto consigliamo di sottoporre il materiale utilizzato ad adeguate analisi chimiche come quelle che svolgiamo anche nel nostro laboratorio chimico merceologico di Albenga. Sottoponendo ad esami specifici il policarbonato è possibile stabilire se la quantità di BPA è quella stabilita dal più recente regolamento Ue».