Mocanu: trasformazione del Senato e nuova legge elettorale potrebbe svantaggiare la Liguria

«La proposta di legge che riguarda l’elezione dei futuri senatori potrebbe Parlamento Aula 01svantaggiare la Liguria, in effetti si rischia di avere poco più di due senatori che rappresentino la nostra regione», sostiene Marian Mocanu, presidente Circolo Europei per l’Italia: « L’emendamento al ddl sulle riforme introduce una maggiore proporzionalità nella rappresentanza a Palazzo Madama e conferma l’accordo di maggioranza sulla non elettività, da parte dei cittadini almeno, del nuovo Senato. Qui siederanno in tutto 100 senatori: 95 rappresentano le istituzioni territoriali e cinque sono nominati dal capo dello Stato. La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali nelle quali sono stati eletti. Ad esempio se uno dei senatori liguri sarà il Sindaco di Genova allora la sua permanenza a Palazzo Madama scadrà nel giorno in cui decadrà dalla carica Sindaco».

«Il problema sostanziale non è il Senato eletto in secondo grado: anche il Bundestag lo è e funziona come peraltro anche il Senato francese. Il problema non è neppure una legge elettorale maggioritaria: ce l’hanno Gran Bretagna e Francia e vanno benissimo. Il problema è il premio di maggioranza assegnato su base nazionale, anziché su base regionale, come ora impone l’art. 57 per l’attuale Senato, oppure su base di “collegio uninominale”, come in G. B. e Francia. Anche le soglie d’accesso non dovrebbero essere su base nazionale, ma su base regionale o di piccole circoscrizioni elettorali. La nuova legge svantaggia le regioni più piccole a favore di quelle più grandi. Ci auguriamo – conclude Mocanu – che alla fine questa nuova legge non svantaggi ancora di più la regione Liguria che nemmeno oggi non ha una sufficiente rappresentanza nel Senato della Repubblica».