Piano immigrazione, Save the Children: “bambini e adolescenti siano la priorità nell’attuazione”

“Dopo l’accoglienza indegna dei minori migranti negli ultimi mesi, bambini 4 x00l’accordo raggiunto oggi alla Conferenza Stato-Regioni per il lancio di un Piano Immigrazione, in base alle prime informazioni circolate, rappresenta un passo avanti per garantire finalmente condizioni dignitose, in particolare per le migliaia di minori che devono essere adeguatamente protetti,” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children.

Nell’attuazione del Piano, Save the Children raccomanda che si risponda prioritariamente ai bisogni dei più vulnerabili, e in particolare dei bambini più piccoli che giungono con le loro famiglie, per la maggior parte in fuga da situazioni di conflitto come i 3.091 arrivati dalla Siria tra il 1 gennaio e il 30 giugno del 2014, e dei minori non accompagnati, 6.498 giunti nello stesso periodo, dopo aver affrontato da soli viaggi estenuanti e spesso varie forme di violenza.

“Anche se rappresenta una svolta dal punto di vista operativo, il Piano non risponde alla totale assenza di una legge organica specifica per l’accoglienza e la protezione dei minori stranieri non accompagnati, alla quale Save the Children ha voluto rispondere lo scorso ottobre 2013 con una proposta di disegno di legge, presentata dai principali partici politici dei diversi schieramenti e ora assegnata alla I° Commissione della Camera (C. 1658). E’ indispensabile che il disegno di legge venga discusso e approvato al più presto per consentire una vera svolta nella gestione di un fenomeno che rappresenta una costante nel flusso degli arrivi via mare.”

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Secondo le stime di Save the Children, dal 1 gennaio 2014 all’8 luglio 2014 sono arrivati via mare in Italia complessivamente circa 70.921 migranti, per la maggior parte eritrei, siriani, egiziani, somali e sub sahariani, di cui almeno 11.746 minori (4.812 accompagnati e circa 6.934 non accompagnati).

Al 24 giugno 2014 erano almeno 780 i minori non accompagnati ospitati in centri di prima accoglienza in condizioni spesso inaccettabili, ancora in attesa di collocamento in comunità a volte anche da settimane o mesi (537 in Sicilia, 144 in Puglia, 82 in Calabria. In particolare, 18 minori erano ospitati in centri per adulti: 10 al CARA di Bari, 8 in Centri di Accoglienza Straordinaria CAS – di cui uno in Provincia di Catanzaro e due in provincia di Taranto).

Save the Children, l’Organizzazione che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti, è presente e opera nelle regioni di sbarco del Sud Italia in collaborazione con UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees), IOM (International Organization for Migration) e Croce Rossa Italiana nell’ambito del progetto Praesidium, coordinato dal Ministero dell’Interno e finanziato dal Ministero dell’Interno Italiano e dall’Unione Europea. A partire dal mese di maggio 2014, Save the Children è intervenuta, in alcuni casi dove le condizioni nei centri di prima accoglienza per i minori stranieri non accompagnati in Sicilia erano particolarmente critiche, con la distribuzione di kit per l’igiene e beni di prima necessità. L’Organizzazione fornisce inoltre supporto e servizi ai minori migranti non accompagnati presso i 2 centri diurni Civico Zero a Roma e a Milano.