Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi aprono il Nolimusicafestival

Sarà un debutto davvero prestigioso per l’edizione 2014 del Testa-Mirabassi - ph Marco Caselli NirmalNolimusicafestival. Sabato 12 luglio, alle ore 21 in Piazza Chiappella a Noli andrà in scena un duo d’eccezione.

Il noto cantautore Gianmaria Testa e il clarinettista d’estrazione jazz Gabriele Mirabassi proporranno uno degli spettacoli di musica, canzoni e parole più raffinato degli ultimi anni. Il Nolimusicafestival è diretto da Claudio Massola, Matteo Peirone e Piero Stettini.

I biglietti costano 15 euro (ingresso libero per gli under 18).

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Gianmaria Testa canta in italiano e vive in Italia. I casi della vita hanno voluto che i suoi primi tre dischi siano stati prodotti in Francia (Montgolfières, Extra-Muros e Lampo), ma in cinque anni si è imposto come artista di talento: la stampa (sia francese che italiana) è stata unanime nell’ individuare in lui uno dei più importanti cantautori italiani attuali.

Gianmaria è un cantautore profondamente popolare e raffinato al tempo stesso, un cantautore della voce roca e vellutata che fa della canzone nuda la sua vera forza. Testi come piccole poesie che parlano di nebbie e di incontri, di solitudini e di colline e musiche che evocano il tango, il jazz, la bossanova, la habanera, il valzer e creano suggestioni calde, intense, che sanno avvolgere. Il suo cantare immagini e sentimenti è semplice, di matrice popolare, tradizionale, e perciò vincente, oltrepassa banali paragoni e facili accostamenti e si deposita diretto nell’intimo di chi ascolta.

Se sono certamente importanti il successo internazionale dei primi dischi prodotti, gli inebrianti applausi dell’Olympia, i concerti nei grandi teatri europei e americani, sono però straordinariamente intimi e personali i colori delle terre di Langa; è proprio di Testa rendere musicali i tacchi di una donna che si perde lungo la pensilina di un’anonima stazione, come le unghie incalcinate di un muratore che muore con la sua casa costruita da solo negli occhi e nel cuore.

Gianmaria ha già al suo attivo più di 3000 concerti in Francia (fra cui il New Morning, L’Alhambra e l’Olympia), in Italia (in alcuni dei più prestigiosi teatri: Teatro Regio di Torino, La Pergola di Firenze, il Valle di Roma, il Duse di Bologna, il Comunale di Modena, il nuovo Auditorium di Roma, il Teatro Rossigni di Pesaro, ecc.), in Belgio, in Svizzera, Germania, Austria (tra cui la prestigiosa Konzerthaus), Portogallo, Canada e Stati Uniti.

Ultimo progetto di Gianmaria è l’album Vitamia, 11 tracce che rappresentano una riflessione personale e sociale lunga 50 anni, 18 mila giorni (come recita il titolo di una delle canzoni dell’album), un affresco sentimentale e umano che come la vita porta con sé diverse sfumature e diversi colori musicali. Un discorso per molti aspetti nuovo e diverso rispetto alla storia artistica di Testa, un disco nel quale la veste musicale e il piacere di suonare assumono quasi un ruolo di protagonisti e l’alternanza dei piani e dei forti è decisa e marcata.

Gianmaria Testa è da sempre molto aperto alle collaborazioni e ai confronti e da sempre ha unito il suo nome a grandi esponenti del jazz italiano (Enrico Rava, Paolo Fresu, Gabriele Mirabassi, Battista Lena, ecc.), del teatro (Paolo Rossi, Marco Paolini, ecc.) o della letteratura (come Erri De Luca).

Proprio la “mediazione” di Erri De Luca è un po’ il collante di questa formazione con Gabriele Mirabassi, attualmente uno dei più importanti e riconosciuti clarinettisti jazz a livello europeo e non solo, vincitore, tra l’altro, col suo “Canto di Ebano”, del Top Jazz 2008 come miglior disco dell’anno. Una formazione necessariamente intima ma molto intensa e forte, soprattutto nei contenuti che vuole comunicare perché in ogni occasione si infilano tra le note e tra le parole delle canzoni, i testi di alcuni grandi poeti: il già citato De Luca (con il quale Gianmaria e Gabriele hanno condiviso l’esperienza dello spettacolo “Chisciotte e gli invincibili”), la poetessa polacca Wislawa Szymborska ed altri. Un concerto che è un dialogo fitto tra due voci, quella di Gianmaria e quella del clarino di Gabriele. Tra canzone d’autore, grande jazz e bella letteratura per uno spettacolo autenticamente popolare.

Gabriele Mirabassi è uno dei massimi virtuosi odierni del clarinetto a livello internazionale. Dopo il diploma, conseguito col massimo dei voti e lode, la sua formazione musicale per i primi anni ha riguardato le tecniche esecutive peculiari della musica contemporanea.

Parallelamente ha cominciato a lavorare professionalmente in ambito jazzistico, attività che, a partire dall’incisione di Coloriage (1991), in duo col fisarmonicista Richard Galliano, è diventata mano a mano sempre più consistente fino a diventare esclusiva. In duo con Stefano Battaglia incide Fiabe, con Sergio Assad Velho Retrato e firma Cambaluc, dove il quartetto di clarinetti namaste è affiancato da vari ospiti tra i quali lo stesso Galliano, Riccardo Tesi e il fratello Giovanni.

Nel 1996 vince il Top Jazz nella categoria “miglior nuovo talento”.

Nel 2000 a “Umbria Jazz” presenta insieme a Luciano Biondini, Michel Godard e Francesco D’Auria il progetto Lo Stortino che riceve consensi di critica e di pubblico sia in Italia che all’estero. Nel progetto si rileva una particolare attenzione alle variegate architetture compositive che attingono soprattutto alla tradizione popolare e alla musica colta europea, ponendo le basi per quella linea di ricerca che animerà gran parte dei lavori che seguiranno.

Tra i dischi successivi si segnalano 1 a 0 (Egea), lavoro incentrato sullo choro brasiliano, Latakia Blend con Luciano Biondini e Michel Godard (Enja), Fuori le mura (Egea) in duo con Luciano Biondini e New Old Age, con John Taylor e Steve Swallow.

Ai primi di ottobre 2003 Gabriele Mirabassi e Guinga, straordinario chitarrista, compositore e cantante brasiliano, hanno inciso il loro primo disco in duo,”Graffiando vento”, presentato in occasione di Umbria Jazz Summer 2004 e definito nello stesso anno dalla Folha de Sao Paulo “miglio disco di musica strumentale brasiliana dell’anno”.

Le collaborazioni sono numerosissime, ed estremamente eterogenee sul piano degli stili e dei linguaggi, molte sono documentate discograficamente (Rabih Abou Khalil, Mina, John Cage, Ivano Fossati, Battista Lena, Riccardo Zegna, Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, Cristina Zavalloni, Trio madeira-brasil, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Marco Paolini, Mario Brunello, Orchestra d’archi italiana), solo per citarne alcune.

Negli ultimi anni Mirabassi ha ampliato notevolmente il suo panorama di collaborazioni, sapendo allargarsi con coraggio ad altri ambiti di spettacolo: oltre alla, ormai stabile collaborazione con Gianmaria Testa, ricordiamo quella con lo scrittore Erri De Luca (insieme al quale ha dato vita allo spettacolo “Chisciotte e gli invincibili”), quella con la cantante Barbara Casini e Monica Demuru (in trio, hanno realizzato lo spettacolo/concerto, a metà tra musica e teatro, “Costruzione”, dedicato alla figura di Chico Buarque).

A marzo 2008 esce “Canto di ebano”, omaggio allo straordinario legno africano e alle appassionate mani (italiane) che lo trasformano in clarinetto.

Vincitore, nel 2008, del ventiseiesimo TopJazz come miglior disco dell’anno. Miramari, che lo vede in scena con André Mehmari, giovane, talentuosissimo ed eclettico pianista, compositore e arrangiatore brasiliano, rappresenta l’ultima fatica di Mirabassi, uscito in Italia ed Europa a febbraio 2010 con la storica etichetta di sempre, Egea Records.